Foggia, dipendenti anagrafe rapinati fuori dal Comune: rubati 11mila euro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Novembre 2017 - 14:36 OLTRE 6 MESI FA
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Foggia, dipendenti anagrafe rapinati fuori dal Comune: rubati 11mila euro

FOGGIA – I dipendenti dell’anagrafe comunale di Foggia sono usciti da lavoro con 11mila euro da depositare in banca, ma ad attenderli c’erano due rapinatori incappucciati. I banditi armati di pistola hanno atteso che i dipendenti uscissero dagli uffici comunali la mattina del 14 novembre, li hanno minacciati e si sono fatti consegnare i soldi per poi fuggire. Il sindaco di Foggia ha avviato un’indagine interna, dato che era stato vietato ai dipendenti di trasportare denaro dell’ente locale, dato che bisogna farlo attraverso istituti di vigilanza.

La Gazzetta del Mezzogiorno scrive che i due dipendenti sono stati aggrediti in piazza Martiri triestini a Foggia, proprio accanto al comune, e che tutto è avvenuto in pochi secondi, mentre erano diretti verso la banca per depositare i soldi:

“Tutto è avvenuto in pochi secondi. I due dipendenti erano appena usciti dal Comune, quello poi aggredito custodiva in soldi in un marsupio a tracolla: erano a piedi in piazza Martiri Triestini e dovevano raggiungere una vicina banca per depositare il denaro frutto dei diritti pagati all’ufficio anagrafe quando sono stati affrontati da due rapinatori incappucciati e uno armato di pistola che ha puntato l’arma contro il sessantenne foggiano, strappandogli il borsello e colpendolo con un calcio. I banditi sono fuggiti a piedi verso via Le Maestre.

Come sapevano? A fronte di una recrudescenza di colpi a mano armata in città ai danni di baristi, tabaccai, negozianti, imprenditori e passanti, solo una volta si è arrivati alla cattura dei presunti responsabili: la sera del 7 novembre quando i «Falchi» della squadra mobile hanno fermato due giovani sospettati d’aver rapinato un supermercato. Quella di ieri mattina non è una rapina del genere «mordi e fuggi» con irruzione in negozi per arraffare l’incasso. L’obiettivo dei banditi questa volta era mirato; e una della domande che gli investigatori si pongono è chi fosse a conoscenza del trasporto della somma di denaro, perché anche in questo caso i rapinatori sapevano quando e dove colpire. Come già avvenuto per altri colpi analoghi: la rapina da 11mila e 500 euro in monete del 12 ottobre a tratturo Castiglione ai danni del titolare di una ditta distributrice di macchinette con bevande e merendine, che fu aggredito mentre usciva dall’azienda per raggiungere una serie di negozi e cambiare in contanti le monete; e l’aggressione di lunedì 6 novembre quando nella zona del comparto Biccari, alla periferia della città, 3 banditi incappucciati e armati bloccarono a bordo di un’auto il gestore di due supermercati, sottraendogli i 60mila euro dell’incasso del week-end che la vittima aveva in auto diretto a un istituto di credito cittadino per depositarli”.

Il sindaco Franco Landella ha dichiarato la sua massima solidarietà ai dipendenti aggrediti, ma allo stesso tempo è furioso, poiché i dipendenti non erano autorizzati a portare i soldi fuori dal Comune:

“«Al dipendente comunale rimasto vittima di una rapina a mano armata alle spalle di Palazzo di Città, mentre si recava a depositare in banca gli incassi dell’ufficio anagrafe, per un ammontare di circa 11mila euro, ho espresso la mia solidarietà personale ed istituzionale. Quanto accaduto è di una gravità inaudita e senza precedenti: una rapina in pieno giorno alle spalle del Comune di Foggia e a due passi della prefettura, che ha colpito un dipendente comunale e che ha sottratto all’amministrazione una cifra tutt’altro che di poco conto. Un evento agghiacciante per modalità e spietata violenza che l’ha contraddistinto. Non appena appresa la notizia» dice il primo cittadino «mi sono messo in contatto con il questore Mario Della Cioppa per discutere insieme della vicenda, nella certezza che la fase di indagine che si è immediatamente aperta saprà far luce sull’accaduto e risalire ai delinquenti che si sono resi protagonisti di questo furto, e che la magistratura saprà poi condannarli in modo esemplare. Nello stesso tempo ho immediatamente avviato un’indagine interna, finalizzata ad individuare eventuali responsabilità rispetto alla violazione di una precisa direttiva da me impartita alla conferenza dei dirigenti dopo il recente furto di carte di identità avvenuto all’ufficio anagrafe. Alla tecnostruttura avevo infatti chiarito che nessun dipendente comunale sarebbe dovuto uscire da Palazzo di città con somme di denaro dell’ente e che qualsiasi deposito in banca andava affidato a società esterne di vigilanza. Evidentemente questa direttiva non è stata rispettata, mettendo a rischio l’incolumità fisica di un dipendente e provocando un danno economico considerevole al Comune»”.