Fori pedonali a metà. Marino, festa rovinata, Roma protesta: “Piano scellerato”

Pubblicato il 4 Agosto 2013 - 13:35 OLTRE 6 MESI FA
Fori pedonali. Ignazio Marino, festa rovinata, Roma protesta: "Piano scellerato"

La protesta per una nuova discarica ha rovinato la festa ai Fori imperiali

ROMA – I romani del Divino Amore, minacciati di discarica, hanno rovinato la festa al sindaco di Roma Ignazio Marino, per la pseudo chiusura l traffico dei Fori Imperiali.

In puro stile Unione Sovietica, il sindaco Marino ha portato avanti a tempo di record la “pedonalizzazione” dei Fori, omettendo però di impedire il transito alle auto blu, agli Ncc, agli autobus turistici e un altro manipolo di privilegiati. C’è stato chi ha detto: “Non è una zona pedonale, hanno fatto una preferenziale”.

A corto di argomenti, Ignazio Marino ha un po’ travisato la realtà e forzato la lingua italiana, definendo spartitraffico il Colosseo, intorno al quale, su un solo lato il traffico girava. Lo spartitraffico c’era, ma un po’ più in la. Ed essendo a corto di argomenti Ignazio Marino si è attaccato all’ideologia, annunciando con orgoglio di avere chiuso la strada voluta da Mussolini, come se i conti con il fascismo si potessero regolare, a settant’anni dalla sua caduta, chiudendo una strada.

A rovinare la festa a Marino ci si è messo anche il suo predecessore, Gianni Alemanno, post fascista di quelli duri e puri, che ha contribuito a aizzare i dimostranti alla maniera dei cow boys con le mandrie nei western.

Alemanno è stato un pessimo sindaco e i romani gli hanno voltato le spalle nelle urne: ma Ignazio Marino promette di fare peggio. E ha già iniziato alla grande.

Finora ha goduto del consenso di Repubblica, che ha appoggiato acriticamente qualsiasi sua idea balzana. Nella edizione di domenica 4 agosto, tuttavia, anche Repubblica ha dato spazio, in misura non ancora rilevata, alla voce dei cittadini, dopo avere raccolto, nelle settimane precedenti, le adesioni entusiaste di persone che non sono toccate dalla chiusura della strada e nemmeno vivono a Roma.

Che la chiusura di via dei Fori Imperiali costituisca una grande presa in giro e un “inchino” stile Schettino ai pregiudizi ideologici di pseudo ecologisti lo conferma uno dei titoli del Messaggero, il quotidiano di Roma per antonomasia che sul tema è stato abbastanza negativo:

“Fori, all’alba i sigilli del Comune ma passano 200 auto ogni ora.

Pullman, Ncc, macchine con i permessi. Nel primo giorno passeggiata tra lo smog”.

Se la copertura del Messaggero è ampia e dettagliata, per un lettore non di Roma la migliore cronaca del pasticciaccio di via Merulana (dove sono stati trasferiti traffico e smog) versione 2.013 è quella del Fattouotidiano, a firma di Tommaso Rodano e Nello Trocchia.

C’è una sintesi equilibrata, imparziale e anche un po’ critica verso Marino, nonostante sia ovviamente il sindaco più amato dal giornale:

“Marino chiude i Fori, Alemanno gli rovina la festa con un corteo. Doveva essere il giorno della festa di Ignazio Marino e del Colosseo liberato dal traffico. È finita con gli spintoni a piazza Venezia [il Messaggero ha coniato una nuova espressione: disagi] tra la polizia e i manifestanti antidiscarica [il Messaggero informa che il “comandante facente funzione dei vigili urbani di Roma Donatella Scafati è rimasta ferita alla testa da uno stendardo agitato da un manifestante”].

A protestare era

“qualche centinaio di persone venute a protestare contro la scelta del sito di Falcognana, a pochi chilometri dal Divino Amore, come erede designato dell’ecomostro Malagrotta. Dietro lo striscione in testa al loro corteo c’è l’ex sindaco Gianni Alemanno, che  [con la faccia tosta tipica dei politici] dichiara: “Si possono trovare alternative a questa discarica”. Nei suoi cinque anni di mandato non c’è riuscito.

“Gli antidiscarica si incontrano davanti alla Bocca della Verità. Qualcuno arriva persino in trattore”.

 

Il Messaggero informa che ci sono  anche le pecore. La scena è surreale:

“Da una parte la banda dei vigili urbani che suona, dall’altra i campanellini delle pecore portate dai comitati”.

Il Fatto racconta:

“Un gruppo si stacca dal corteo, coglie la polizia impreparata e riesce a superare un paio di blocchi. Un cordone delle forze dell’ordine li ferma sotto al Campidoglio, dove Marino aspetta il presidente della Camera, Laura Boldrini, per andare a iniziare la cerimonia. Ma una parte del corteo riesce a proseguire fino a piazza Venezia e punta via dei Fori, intenzionata a sabotare definitivamente la festa e far saltare il taglio del nastro. A questo punto è lo stesso Alemanno a intervenire per sedare gli animi e fermare l’avanzata. Solo allora la polizia riesce a riportare un po’ di calma e a isolare la strada, mentre Marino accetta di incontrare una delegazione dei “no-discarica” lunedì alle 11 in Campidoglio.

“Fino a quel momento la giornata di Marino era filata via tranquilla, caldissima e placida. Nessun traffico apocalittico, e non poteva essere altrimenti, nella città semideserta del primo sabato d’agosto. Ignazio Marino è arrivato alla cerimonia del taglio del nastro, al solito, in bicicletta. Il progetto della giunta è pedonalizzare completamente la via entro la fine del mandato. Per ora continuano a transitare taxi, autobus e Ncc.

“Per ora i romani, nella migliore delle ipotesi, sembrano scettici. Specie i residenti della zona. E infatti è nato l’ennesimo comitato (“No alla pedonalizzazione dei Fori Imperiali”) che già annuncia raccolte firme e proteste più o meno rumorose, il Codacons studia l’eterno ricorso al Tar.

“I commercianti di Esquilino e Celio sono i più arrabbiati di tutti. Nello storico bar “Panella” di via Merulana alcuni protestatari spiegano che “i parcheggi verranno diminuiti di oltre il 50 per cento, le strade interessate saranno trasformate in vie ad alta velocità, ma con più traffico, e lo smog dei Fori Imperiali sarà trasferito integralmente sui quartieri vicini”.

“Anche chi in teoria dovrebbe beneficiare della chiusura, come i proprietari del bar di via Cavour che si affaccia sui Fori Imperiali, appare scettico. “Torni a settembre, con le scuole aperte – pronostica uno dei proprietari – ci troviamo qui sul marciapiede. Sarà un delirio”.