Fortuna Loffredo, nuovo testimone: “Nessuno l’ha vista cadere”

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Novembre 2016 - 09:55 OLTRE 6 MESI FA
Fortuna Loffredo, nuovo testimone: "Nessuno l'ha vista cadere"

Fortuna Loffredo, nuovo testimone: “Nessuno l’ha vista cadere”

NAPOLI – Ennesimo colpo di scena sul caso della piccola Fortuna Loffredo, la bimba precipitata (?) dal palazzo degli orrori al Parco Verde di Caivano (Napoli) e vittima di abusi. Un nuovo testimone ribalta la tesi ufficiale e rischia di bloccare l’intero processo che vede imputati Raimondo Caputo, accusato di essere l’orco del palazzo che avrebbe spinto la bimba giù dall’ottavo piano e la sua ex convivente, Marianna Fabozzi, imputata per omessa vigilanza sulle figlie presunte vittime dell’uomo.

Secondo quanto riferito dal misterioso testimone, “il punto dove si sarebbe schiantata la bambina non è quello dal quale sono partite le indagini”. Affermazione che, se fosse verificata, spazzerebbe via la perizia dei Ris di Roma, che sono risaliti al punto del terrazzo dal quale è stata lanciata nel vuoto la piccola Fortuna proprio a partire dal presunto luogo dell’impatto.

Come già riferito a Mattino 5, il testimone ha sostenuto che il corpicino senza vita della bimba si trovava “a quattro-cinque metri più a sinistra di dove è stata poi disegnata la sagoma dai carabinieri”. Un particolare notato anche da “una signora che quella mattina stava stendendo il bucato, un ragazzo che si trovava sul balcone di casa a fumare e un’altro uomo”. Tutti e tre, “all’unisono, abbiamo notato che il corpicino di Fortuna, immobile sul selciato era spostato”. “La posizione del corpo era parallela al muro dell’Isolato, con la testa rivolta verso l’interno del cortile e i piedi in direzione opposta”. Nessuno di loro “ha visto Chicca cadere. E anche la sagoma disegnata sull’asfalto era sbagliata, perché gli investigatori hanno ritenuto che Chicca fosse impattata perpendicolarmente al palazzo. Cioè con la testa parallela al muro e piedi verso il cortile più piccolo”.

Perché farsi avanti soltanto adesso? “Ho avuto e ho paura – si è giustificato il testimone – E anche per un rimorso di coscienza, che si è fatto insopportabile per la recente storia di un presunto caso di pedofilia su una bimba di quattro anni che sarebbe stata abusata, qui nel Parco Verde, dallo zio e dal nonno”.

Come riporta Marco Di Caterino sul quotidiano Il Mattino:

Analizzando questo nuovo scenario, prenderebbe forza un’ipotesi avanzata da Vincenzo Guardato, il nonno materno di Chicca, che già nelle ore successive alla scoperta dal corpo agonizzante della bambina disse al Mattino che la nipotina era stata uccisa in qualcuno degli appartamenti dell’Isolato 3, e che sarebbe stata portata giù dal suo assassino o con l’ascensore o addirittura a piedi, e che questi l’aveva poi adagiata sul selciato, passando per una porta attigua all’ascensore. Questo, diceva e ancora conferma il nonno di Fortuna, spiegherebbe anche l’assenza di traumi evidenti sul corpo di Chicca, che era praticamente integro, senza nemmeno un graffio. L’assassino, o più di uno, avrebbe agito con una relativa tranquillità, perché le scale dell’edificio sono isolate dal resto degli appartamenti, ai quali si accede dai ballatoi tramite porte di ferro che danno sui corridoi delle porte di ingresso delle abitazioni.