Foto Vip rubate, Guia Soncini aggredisce inviato Le Iene

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Settembre 2015 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA
Foto Vip rubate, Guia Soncini aggredisce inviato Le Iene

Foto Vip rubate, Guia Soncini aggredisce inviato Le Iene

ROMA – Luigi Pelazza ha anche rischiato di ricevere un calcio da Guia Soncini durante la realizzazione di un servizio de Le Iene. La vicenda è quella delle foto dei Vip rubate, vicenda finita in tribunale e che vede imputati le giornaliste e blogger Guia Soncini, Selvaggia Lucarelli e il blogger Gianluca Neri, noto come Macchinera.

Una vicenda su cui le Iene hanno voluto indagare ma se la Lucarelli ha preferito non rispondere, la Soncini si è sentita braccata (l’inviato l’ha avvicinata nell’androne di casa) e ha reagito male, chiamando la polizia e cercando di assestare un calcio all’inviato.

I tre sono accusati di essersi impossessati dei segreti dei personaggi del mondo di cinema e tv riuscendo ad accedere “abusivamente” ai loro account di posta elettronica grazie al basso livello di protezione delle password. Password che una volta scoperte avrebbero consentito di spiare, si ipotizza, il contenuto delle mail di volti noti del piccolo e grande schermo come Mara Venier, Scarlett Johanssson e Sandra Bullock e di acquisire anche 191 foto della festa di compleanno  di Elisabetta Canalis.

Foto, queste, che poi avrebbero tentato, ma a vuoto, di vendere a una settimanale di gossip. L’inchiesta della Procura milanese è nata in seguito alla denuncia sporta nell’ottobre 2010 da Elisabetta Canalis “per tutelare la propria riservatezza”, ha fatto sapere la show-girl e attrice tramite i suoi legali, gli avvocati Marco Tullio Giordano e Giuseppe Vaciago. L’allora fidanzata di George Clooney si era accorta che stavano girando sul web foto della festa data per il suo compleanno a villa Oleandra, la residenza estiva in riva al lago di Como del suo ex, e che qualcuno le voleva vendere. Da qui le indagini affidate dal pm alla pg che si occupa dei reati informatici, e la scoperta che i tre blogger si sarebbero introdotti “abusivamente (…) – si legge nel capo di imputazione –  in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza”.