CITTA’ DEL VATICANO – Proprio dopo che era stata rimessa in libertà dopo l’arresto nell’inchiesta sui nuovi “corvi” in Vaticano, Francesca Immacolata Chaouqui ha voluto cambiare la sua immagine del profilo su Facebook. Nell’immagine la si vede sorridente mentre stringe la mano a Papa Francesco, una foto con sovraimpresso il logo dell’Osservatore Romano.
Come immagine di copertina, invece, l’indagata per la fuga dei documenti vaticani ha voluto inserire una foto di una messa del Papa in Piazza San Pietro in cui lei, anche qui con volto sorridente, è tra i fedeli nella prima fila. Molti, comunque, i commenti negativi, anche insultanti, postati dai visitatori della pagina. Tanto che la stessa Chaouqui ha scritto un post molto duro, eccolo:
Allora ragazzi, non ho intenzione di fare un circo di conferme o smentite. Quindi valga questo post per tutti i millantatori di notizie. Piccoli e grandi. 1) non mi è stato mai negato l’accesso in Vaticano. Mai. Con le normale procedure, quando è stato opportuno mi sono sempre recata in Vaticano sia per eventuali incontri sia per recarmi nelle aree commerciali al cui accesso ero autorizzata. Chiunque può verificarlo con le stesse fonti bugiarde che giocano al massacro.
A questo proposito sia chiaro che mi è chiarissimo chi parla con chi, chi gioisce e chi si dispiace di quello che è accaduto. Quindi occhi aperti perché alla prima mossa sbagliata parto di querela. Non solo ai giornalisti anche a chi li alimenta. 2) chiunque scriva che ho rilasciato interviste mente. Né oggi nè ieri. Quelle riportati sulla stampa sono off The record di cortesia trasformati in interviste. Non rilascerò neanche quelli. Quindi per evitare di perdere tempo risparmiatevi l’incombenza di chiamarmi. 3) attenti a verificare bene quello che fate, dite e scrivete. Non sono in vena di tolleranze delle calunnie. Da nessuno. Ne ho già subite abbastanza. Per spiegarvi il clima: Oggi per liberarmi un gruppo di giornalisti che mi seguiva ho chiamato la polizia e li ho fatti identificare. Alla prima mossa falsa parto di querela. 4) ho piena fiducia nell’attività degli inquirenti: a loro stabilire la verità. Ai giudici il compito di fare giustizia. Io per quello che puó servire sono a loro completa e totale disposizione.