La moldava conferma: “Sì, ero con Schettino sulla plancia”

Pubblicato il 19 Gennaio 2012 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA

La foto pubblicata dal Secolo XIX

GROSSETO – La donna misteriosa ora ha nome e cognome. Si chiama Domnica Cemortan, è bionda, moldava, è una dipendente Costa Crociere e ha 25 anni. Fino a ieri era il “segreto” di Francesco Schettino, il comandante della Concordia affondata all’Isola del Giglio venerdì 13 gennaio. Ora è lei stessa a confermare a una tv moldava che l’ha intervistata: “Sì, quella sera ero con Schettino sulla plancia di comando della Concordia”.

Domnica, quel 13 gennaio, potrebbe non essere stata registrata regolarmente a bordo. La Costa Crociere però smentisce questa ipotesi. La Cemortan si era ”regolarmente imbarcata” sulla nave nel porto di Civitavecchia, precisa la compagnia che si dice ”pronta a fornire alle autorità competenti identità della persona e numero di pratica del biglietto acquistato”.

Lei spiega di essere una dipendente della Costa, cosa che spiegherebbe la sua presenza in plancia, ma quel giorno si trovava sulla nave in vacanza. I pubblici ministeri di Grosseto ora la stanno cercando per avere dettagli sulla notte del naufragio e per sapere a che titolo fosse sulla Concordia.

Domnica nell’intervista ha dato la sua versione su quella notte: “Sono salita sul ponte a tradurre in russo le informazioni fornite dagli ufficiali”. Poi è scattato l’ordine d’evacuazione. Cemortan smentisce che l’equipaggio sia fuggito: “Ho visto scene spaventose mentre facevo passare gli altri. Ho lasciato la nave alle 23.50 e il capitano era ancora sul ponte. E poi è lui che dopo l’impatto è riuscito ad avvicinare la nave a riva per rendere più facile l’evacuazione della gente. Era buio, conoscere la nave mi ha salvato. Spostandomi verso l’uscita potevo seguire le linee guida fluorescenti. Quando ho raggiunto la barca, ho pensato che noi (lei e quelli che la seguivano, ndr) ci saremmo salvati. Poi un grosso pezzo di metallo ha cominciato a spingere la barca e molte persone hanno deciso di saltare. Ho visto la morte con gli occhi una seconda volta, perché sapevo che nell’acqua si può resistere al massimo 20 minuti nei quali era necessari raggiungere la riva o salire su un’altra barca”. Ora Domnika è tornata a Chisinau, ma assicura: “Mi congratulo con me stessa per aver salvato molte vite”.

Ed è stato lo stesso Schettino a confermare al Gip  la presenza della donna a bordo. Con questa versione: si sarebbe trattato di un’ospite (non registrata) di un altro ufficiale che poco dopo le 21 si sarebbe affacciata all’ingresso della plancia di comando per vedere il quadro comandi. Schettino smentisce quindi che la donna sarebbe stata una sua ospite. La presenza della donna potrebbe spiegare la svista fatale del comandante, che quella sera ha ordinato tardi la virata impattando contro gli scogli. Ad ogni modo Il Secolo XIX pubblica una foto fatta da un passeggero che ritrae il comandante con una donna bionda a cena, mentre beve parecchi bicchieri di vino, così almeno riferisce il testimone.

Non è una novità che a bordo delle navi da crociera ci siano degli ospiti “in nero”. Ogni ufficiale ha la possibilità di portarne a bordo qualcuno, e questo spiegherebbe perché nelle prime ore dopo l’incidente si sia creata tanta confusione sul numero esatto dei passeggeri.

Le voci su Schettino “distratto” da una donna non sono nuove. Alcuni testimoni hanno raccontato di averlo visto, la sera di venerdì 13, al bar in dolce compagnia. Maria Ines Lona, un giudice argentino 72enne, riferisce che “i passeggeri che erano stati sulla nave prima di me dicono che spesso passava il suo tempo tra le donne e il bere”. E proprio quella sera, dice un’altra passeggera, un’olandese 41enne, al ‘Daily Mail’, Schettino è stato visto bere in uno dei bar della nave “con una bella donna al braccio”. “Quello che mi ha scandalizzato più di tutto – racconta la donna, Monique Maurek – è stato quando ho visto il comandante passare gran parte della serata prima che sbattessimo contro uno scoglio a bere al bar con una bella donna sotto braccio”.

Un’altra testimonianza arriva da Chi l’ha visto? Mercoledì sera, su Rai Tre, Marco Monda, sopravvissuto al naufragio, ha raccontato: “Eravamo con mia moglie al ristorante esclusivo, all’ultimo piano della nave, erano le 21.15 e ho visto il comandante arrivare in compagnia, abbracciato con due ragazze, una bionda e una con i capelli scuri. Mostrava alle due ragazze la vetrata del ristorante, la vetrata da cui si vedeva l’isola del Giglio. Poi il panico: la nave si è inclinata, la luce è andata via… Sono scappati tutti… Non c’era più un ufficiale, nessuno che ci dicesse cosa fare. Eravamo abbandonati a noi stessi: persone anziane, bambini, persone down. C’era una bambina con una signora spagnola che chiedeva aiuto, non so dove sia finita. Nessuno ci ha detto cosa fare, ci guidavano gli animatori… E i camerieri peruviani”.