Franco Fiorito torna in libertà. Era ai domiciliari dal 27 dicembre

Pubblicato il 28 Marzo 2013 - 14:02| Aggiornato il 21 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Franco Fiorito è di nuovo un uomo libero. L’ex capogruppo Pdl alla regione Lazio, accusato di peculato per essersi appropriato di circa 1 milione 400mila euro dei fondi destinati al proprio gruppo consiliare, era ai domiciliari dal 27 dicembre scorso. Dopo appena tre mesi, il gip Rosalba Liso ha stabilito la cessazione dell’ordinanza di custodia cautelare.

Fiorito era ai domiciliari nella sua abitazione di Anagni, in provincia di Frosinone.Il gip ha accolto un’istanza presentata dagli avvocati Carlo Taormina ed Enrico Pavia. Per i fatti attribuiti all’ex capogruppo Pdl è scaturito uno scandalo che ha travolto la Regione Lazio. L’8 aprile prossimo il gup Liso dovra’ decidere se accogliere la richiesta di Fiorito di essere giudicato con il rito abbreviato.

Nell’ordinanza che portò all’arresto dell’ex capogruppo Pdl, si leggeva che Fiorito firmò ben 193 bonifici, per 1 milione e 380 mila di euro: tutti soldi finiti sui suoi conti correnti, in parte all’estero. La somma, a detta degli inquirenti, era stata sottratta dal conto del gruppo Pdl presso la Regione Lazio: conto alimentato dai fondi pubblici ai partiti, quindi soldi dei contribuenti. In totale Fiorito avrebbe movimentato, in due anni, circa 6 milioni di euro. Non solo: sostenendo di averne diritto, Fiorito aveva triplicato la propria disponibilità di fondi in base al cumulo delle cariche, percependo 300mila euro l’anno, oltre lo stipendio, perché capogruppo e presidente di commissione.

Tra gli acquisti effettuati con i fondi del partito figurano una caldaia per la villa al Circeo e un Suv comprato durante l’emergenza neve del febbraio 2012 a Roma: un 4×4 del valore di 35 mila euro. Per gli inquirenti è “singolare” anche il passaggio del Suv Bmw e di una Smart dal gruppo Pdl alla Regione Lazio. Un’operazione in cui l’ex capogruppo risulta sia venditore che acquirente.