Friuli, sgominata banda di usurai. Applicava tassi del 400%

Pubblicato il 10 Ottobre 2009 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA

Smascherato dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine, dopo due anni di indagini in tutta Italia, un vasto sistema usuraio che si serviva di numerosi funzionari di banca “infedeli” e che aveva gettato sul lastrico un imprenditore edile. Tutto era partito dalla segnalazione di quest’ultimo, risucchiato da un giro di usura che ha avuto il coraggio di denunciare fornendo alla polizia le informazioni necessarie per avviare l’operazione.

La vicenda, come informa una nota della Guardia di Finanza di Udine, ha seguito il classico canovaccio: per sopperire a problemi di liquidità a seguito di un grosso investimento aziendale poco fortunato, l’imprenditore era entrato in contatto con un clan di usurai, radicato non solo in provincia di Udine, che gli ha concesso somme in prestito a tassi di interesse superiori al 400 per cento annuo, che lo hanno ridotto in breve sul lastrico. Nel tentativo di restituire le sempre più ingenti cifre dovute, l’uomo si è rivolto a un canale bancario che gli ha concesso l’apertura indiscriminata di molteplici linee di credito, conti correnti e finanziamenti, ripetutamente rinnovati, per importi assolutamente sproporzionati rispetto alla loro capacità reddituale, alla capacità di restituzione e alle dimensioni aziendali.

Dalle indagini della Guardia di Finanza è emerso che sette funzionari di quattro istituti di credito che operavano fuori dal Friuli Venezia Giulia erano pienamente consapevoli che il denaro prestato veniva poi retrocesso esclusivamente agli usurai, che tra l’altro erano conosciuti come tali. Nonostante ciò, hanno continuato a concedere prestiti per oltre due anni.