Funerale Rauti, schiaffi a Fini. Di Luia: “Contestazione democratica”

Pubblicato il 7 Novembre 2012 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA
Gianfranco Fini è stato contestato ai funerali di Pino Rauti (Foto Lapresse)

ROMA – Gli schiaffi al presidente della Camera Fini ai funerali di Pino Rauti? “Una contestazione democratica”: parola di Bruno Di Luia, 70 anni e un passato nell’estrema destra di Avanguardia nazionale. Ma anche con un curriculum da stuntman, in film di  Squitieri, Damiani, Dino Risi, Leone. Ma in quell’ambiente, dice lo stesso Di Luia al Corriere della Sera,  “mi hanno sempre scansato, è un ambiente rosso”.

Di Luia era presente ai funerali di Rauti, con tanto di giubbotto con lo stemma della X Mas. “Sono stato onorato di poterlo fare per Rauti, come feci con Giulio Caradonna, Paolo Signorelli”, ha detto al Corriere della Sera.

La contestazione a Gianfranco Fini non l’ha stupito affatto: “Finalmente qualcuno si è svegliato, anche se era il luogo e il momento sbagliato. Lo avessero aspettato sotto casa era meglio”. Ma spiega che Fli c’entra poco: “Non è un problema di partiti ma di tradimenti, ideologia, case a Montecarlo”.

Proprio le ideologie sono tornate a farsi sentire durante il funerale di Rauti. Idee, politica e violenza. E Di Luia ne sa qualcosa:  “Sono stato in carcere 20 volte, sempre per la politica”. Lui stesso, scrive il Corriere, si definisce “un nazista inferocito“.

Scrive il Corriere della Sera:

Si sente “un fuorilegge, in questa falsa democrazia” e rivendica che il fascismo “ha fatto anche cose buone”. Ma le uccisioni, le leggi razziali, le libertà negate? “Ma perché, in democrazia non ci sono depistaggi, stragi, eccetera?”. Oggi, nel 2012, come si definirebbe? “Un Robin Hood, dalla parte dei più deboli. E tra Obama e Romney, scelgo Che Guevara”.