Funerali degli italiani morti in Afghanistan, il ritorno delle salme e il saluto di Napolitano

Pubblicato il 30 Luglio 2010 - 20:34 OLTRE 6 MESI FA

I corpi del primo maresciallo Mauro Gigli, 41 anni, il caporalmaggiore Pierdavide De Cillis, 33, uccisi da un ordigno a Herat in Afghanistan, sono tornati in Italia. Ad attenderli c’era il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’arrivo a Ciampino. A salutare l’arrivo delle due bare, avvolte nel tricolore e portate fuori dal C-130 portate a braccia dai commilitoni del IX Reggimento l’Aquila, anche il premier Silvio Berlusconi, che però non ha partecipato ai funerali.

Alle 18 è iniziata la celebrazione nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Quando le bare arrivano all’altare, il piccolo Marco, sette anni, figlio del primo maresciallo Gigli,ha pianto e poi ha detto: “Il corpo di papà non c’è ma l’anima è in cielo”.

Durante l’omelia monsignor Vincenzo Pelvi ha commentato: “Dalla bocca dei bambini ascoltiamo le verità eterne”.

Poi ha ricordato così i caduti: “Il servizio internazionale dei nostri militari – dice – richiama quella collaborazione tra popoli, unica via per offire un futuro sereno all’umanità. La comunità internazionale, in particolare l’Europa e l’Italia, sono tenute a fare la loro parte per promuovere pace, stabilità, disarmo, sviluppo per sostenere ovunque la causa dei diritti umani. Perciò è giusto intensificare le iniziative di cooperazione internazionale e partecipare alle missioni delle Nazioni Unite in aree di crisi. E’ importante farlo con professionalità e umanità che contraddistinguono le nostre forze armate, alle quali l’intera nazione esprime riconoscenza e crescente apprezzamento. Se non impariamo a pensare in termini di mondialità siamo destinati al declino”. “Meravigliosi militari”. “Che meraviglia questi nostri militari, Mauro e Pierdavide”.

Oltre al capo dello Stato erano presenti il presidente del Senato Renato Schifani, quello della Camera Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, quello della Funzione pubblica Renato Brunetta, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Guido Bertolaso. Per l’opposizione, il leader Udc Pier Ferdinando Casini, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani e Piero Fassino.