Funivia Mottarone: non si sa di chi è. Ferma mezz’ora per guasto il giorno prima della tragedia

di Lucio Fero
Pubblicato il 25 Maggio 2021 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA
Funivia Mottarone: non si sa di chi è. Ferma mezz'ora per guasto il giorno prima della tragedia

Funivia Mottarone: non si sa di chi è. Ferma mezz’ora per guasto il giorno prima della tragedia (Foto d’archivio Ansa)

Funivia Mottarone di chi é? Non si sa, perfino chi indaga non ha ancora trovato il burocratico indirizzo giusto. Della Regione o del Comune di Stresa? Un timbro mancante o un timbro di troppo lascia la questione incerta. Forse coinvolte nella proprietà dell’impianto anche una società non meglio precisata e forse anche un’altra…Pezzi di carta, burocrazie.

Non sono certo questi a tenere integre funi, piloni e cabine. E non è certo una burocratica e grovigliosa insipienza a limare o minare la sicurezza di un impianto. Ma la confusione e sciatteria burocratica che anche stavolta si riscontra un senso ce l’ha: polverizzare, disperdere le responsabilità e allargare a dismisura il non mi compete.

Funivia Mottarone: il giorno prima della tragedia

Sabato, giorno precedente alla tragedia la funivia si ferma per mezz’ora. Un guasto. Non necessariamente un preavviso di ciò che accadrà. E quindi non si può dire di allarme ignorato. Può essere stato un guasto di quelli per così dire normali, all’interno di un normale funzionamento. Ed è troppo presto per seguire l’indicazione gridata da alcuni parenti delle vittime secondo cui “non è stata fatalità”. In certa misura nulla di quanto accade è mai solo e soltanto fatalità ma questo non comporta necessariamente colpe dirette quando si verifica un disastro. Resta che quella mezz’ora di stop il giorno prima resta in sospeso nella sua natura: una banalità o un presagio?

Funivia Stresa-Mottarone: l’ipotesi di una dimenticanza

Aver dimenticato qualcosa che in parole profane si può approssimativamente tradurre in una dimenticanza nell’attivazione del freno. E’ solo un’ipotesi per ora suffragata da nulla. Ipotesi limite tra le tante che vengono fatte, ipotesi molto al limite perché perfino nella patologia impiantistica degli incidenti e guasti un doppio e contemporaneo cedimento della fune traente e del freno appare oltre ogni limite di probabilità.

Paura della paura di salire

Al netto del ridicolo e tragico al tempo stesso messo in onda dalle tv (e cioè andare a domandare alla gente: avete paura di andare in funivia?) in tutta Italia i gestori degli impianti e l’indotto del turismo in montagna è percorso dalla paura. Dalla paura che alla gente venga paura di salire in funivia. E quindi ovunque ispezioni e collaudo degli impianti. Che, scoperta dell’acqua calda, in molti casi hanno alle spalle molti decenni di esercizio. Ma età non coincide con vetustà, la chiave della sicurezza è nella manutenzione e nella sua frequenza.

La paura di andare in funivia durerà qualche giorno, poi passerà: la pubblica opinione si accende tanto in fretta quanto in fretta si spegne. Allo stesso ritmo, oggi frenetico domani chissà, andranno ispezioni e collaudi sui 1700 impianti italiani (tra grandi e piccoli) di risalita.