Furti in appartamento, la chiave bulgara che apre tutto

Grafico di una chiave bulgara

ROMA – Una chiave per aprire tutte le porte, permettere di rubare e non lasciare segni nella serratura e sulla porta. E’ la chiave bulgara, inventata dai servizi segreti di Sofia durante la Guerra Fredda e oggi usata dai ladri che operano in Italia.

Con questa chiave i topi d’appartamento riescono a minimizzare i segni dell’effrazione e ad agire indisturbati, tanto che spesso le assicurazioni non riconoscono nemmeno il danno e quindi non rimborsano nulla.

Come funziona la chiave bulgara lo spiega Massimo Numa sulla Stampa: 

“Bastano pochi minuti e una valigetta-kit con una serie di grimaldelli-chiavistelli di varie misure. All’interno viene inserita la cosiddetta «chiave morbida» in grado di leggere i codici della serratura, da sovrapporre poi a un secondo attrezzo, ruotandola lentamente da destra a sinistra. Il gioco è fatto. Basta tornare alla base e, con un piccolo tornio, si crea la chiave-master, perfetta quasi al millimetro. Dicono che ne esisterebbe anche una versione elettronica per le porte blindate di dimensioni più grandi, con i «pistoncini-spia» azionati da un telecomando. In questo modo la mappatura della blindata da violare sarà identica al tracciato originale”.

In questo modo quando si torna a casa si ha la sensazione iniziale che nulla sia successo. Si inserisce la chiave nella toppa, la si fa girare come quando si era usciti: quattro mandate, due, a seconda. Ma quando si entra in casa la scena è di quelle che lasciano senza parole, come sanno bene molti derubati, soprattutto nel Nord Italia.

L’unico modo per proteggersi dai topi d’appartamento con la chiave bulgara è dotarsi di serrature di ultima generazione, dotate di chiavi piatte e tracciate in modo che i ladri non riescano a replicarle senza avere l’originale in mano. Almeno per adesso. Peccato che ad oggi solo il 30% delle case italiane sia protetto da una chiave di ultima generazione. Per tutti gli altri resta la vecchia doppia mandata.