Furto aggravato, assolta 35enne a Lecco: era stata sequestrata in auto e l’avevano accusata di essere una ladra

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Giugno 2021 - 19:00 OLTRE 6 MESI FA
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Furto aggravato, assolta 35enne a Lecco: era stata sequestrata in auto e l’avevano accusata di essere una ladra (foto Ansa)

Furto aggravato, dopo due anni finisce l’incubo per una 35enne originaria dell’hinterland milanese. La donna era stata sequestrata nella sua auto da tre rumeni che dopo la fuga avevano lasciato nella sua auto il bottino: alcuni gioielli rubati in una villa del Lecchese per un valore di circa 800 euro.

Furto aggravato di gioielli, assolta 35enne a Lecco

La vicenda accaduta a questa donna di 35 anni è molto curiosa. I fatti risalgono al 30 novembre 2018. La donna, in una serata in discoteca a Milano conosce un uomo della provincia di Lecco. I due trascorrono la serata e la notte assieme e il giorno dopo l’uomo viene riaccompagnato a casa. Qui, la donna scopre che il giovane è sposato ed ha un figlio.

Come racconta Il Giorno, la donna decide di scaricare il suo amante e se ne va in lacrime. Poco dopo si trova davanti all’auto tre romeni ricercati e tuttora irreperibili per furti in abitazione. I tre la minacciano con un cacciavite chiedendo di essere accompagnati alla stazione del paese brianzolo.

La 35enne viene così sequestrata nella sua auto. Mentre è alla guida con i tre a bordo, viene poco dopo intercettata dai Carabinieri. I tre romeni fuggono a piedi abbandonando sul sedile i gioielli rubati in una villa della zona per un valore di 800 euro. I militari non possono fare altro che denunciare la donna per furto aggravato

Lecco, la 35enne a processo si difende: “Non ho fatto nulla” 

Come racconta Il Giorno, la donna è stata assolta proprio in queste ore: “Ieri durante il processo la donna è scoppiata in lacrime durante la ricostruzione dei fatti.’Non so di cosa sono accusata – ha raccontato – mi addebitano un furto, ma io non ho fatto nulla e tantomeno rubato’. L’interrogatorio della donna è stato drammatico, con la 35enne che ha tenuto nascosto fino a ieri quanto accaduto tra fine novembre e inizio dicembre 2018 e dall’altra l’incalzare delle domande del Pm (…)”.

Prosegue ancora Il Giorno: “Quella che per la donna doveva essere una storia d’amore a lieto fine – all’epoca era single, oggi ha un compagno e una figlia di un anno – si è tramutato in un incubo giudiziario. Non ci sono prove del furto, così lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione della donna e il giudice monocratico, (…), l’ha assolta e per la 35enne milanese si è concluso l’incubo durato due anni e mezzo”.