Fus/ I lavoratori dell spettacolo protestano a Piazza Montecitorio contro i tagli. Parla l’attore Stefano Accorsi: “Chiediamo al Governo un tavolo per discutere”

Pubblicato il 20 Luglio 2009 - 15:15 OLTRE 6 MESI FA

Stefano Accorsi

Piazza Montecitorio sarà invasa dai lavoratori dello spettacolo nel pomeriggio del 20 luglio. Attori, registi, tecnici, musicisti, ballerini manifesteranno per protestare contro i tagli del governo Berlusconi al Fus, il Fondo Unico per lo Spettacolo: «Siamo più di 200mila in larga parte precari, intermittenti, non tutelati in materia di diritti e garanzie sociali. Siamo i lavoratori dello spettacolo. Da oggi una categoria in via di estinzione».

«Tagliare così pesantemente il Fus, che in concreto rappresenta una spesa per lo Stato di appena lo 0,1% del pil, non è la vera soluzione», spiega l’attore Stefano Accorsi. Raggiunto telefonicamente sul set di «Baciami ancora» di Gabriele Muccino, che sta girando a Roma fino a settembre, l’attore si rammarica di non potere essere alla manifestazione. «Purtroppo né io né i miei colleghi saremo presenti fisicamente. Ma sono in prima fila e ci tengo a sottolinearlo».

Accorsi vive in Francia da alcuni anni, è il compagno di Laetitia Casta da cui aspetta il secondo figlio, ma è spesso presente in Italia, in teatro o al cinema. «Anche in Francia la situazione per lo spettacolo è stata difficile e molti problemi non sono stati risolti, ma i lavoratori hanno dimostrato compattezza dando una grande prova di forza. Lì la situazione è diversa dall’Italia, gli artisti che non lavorano ricevono comunque un assegno dallo Stato perché si presume che siano impegnati a preparare uno spettacolo. Una parte del prezzo dei biglietti del cinema, inoltre, va ad un fondo per i film. Potrebbe essere una soluzione anche da noi».

In piazza scenderanno tantissimi artisti, politicamente di tutte i colori, uniti nella battaglia per mantenere i fondi dello spettacolo, ma separati dalle idee di azione.«Qualcuno ha parlato di boicottare i festival ma credo che sia importante il dialogo. La posizione che vedo maggiormente rappresentata, anche sul set di Muccino, mi pare quella del confronto: dobbiamo far sì che i ministri dell’Economia e della Cultura si siedano ad un tavolo con i rappresentanti del mondo dello spettacolo e parlino».