Inchiesta G8, Zampolini interrogato a Perugia. Venti versamenti sospetti per Anemone.

Pubblicato il 19 Maggio 2010 - 11:07 OLTRE 6 MESI FA

Claudio Scajola

Nell’inchiesta sui grandi eventi martedì 18 maggio è stato il giorno di Angelo Zampolini. L’architetto, collegato all’imprenditore Diego Anemone,  è stato ascoltato per circa tre ore dai magistrati perugini. Oggetto dell’interrogatorio i soldi che da Anemone venivano girati prima sul conto di Zampolini e poi utilizzati per l’acquisto di appartamenti. Quali? Quelli che poi venivano “regalati” a politici come Claudio Scajola, militari come il generale Francesco Pittorru e funzionari come Ercole Incalza, collaboratore del ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli.

I magistrati vogliono capire se e quanti siano gli altri destinatari dei “regali” di Anemone e il pensiero corre subito alla “lista” dei clienti scoperta sul pc dell’imprenditore dalla Guardia di Finanza.  Sulla “lista Anemone”, però, il contributo di Zampolini è stato minimo. L’architetto ha spiegato ai magistrati di essersi occupato in prima persona solo delle pratiche relative a Scajola e Pittorru e di conoscere gli altri nomi sulla lista, ma solo di nome, senza sapere quali fossero i legami con Anemone.

Scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera che Zampolini ha definito “molto confidenziali” i rapporti tra Anemone, Balducci e l’ex ministro Scajola. E proprio per fare un favore a Balducci e ottenere in cambio qualche incarico che Zampolini ammette di aver accettato di occuparsi dell’affare Scajola. Zampolini ha fornito ulteriori dettagli su quanto era già stato accertato dalla Guardia di Finanza. L’architetto, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio, con ogni probabilità, prima dire qualcosa in più, vuole la certezza di avere vantaggi processuali. «Al momento – spiega il suo difensore – abbiamo messo a punto alcuni dettagli rispetto alle dichiarazioni già rese durante il precedente interrogatorio».

Di sicuro Zampolini verrà ascoltato ancora soprattutto per chiarire le accuse mosse nei suoi confronti dall’autista tunisino di Anemone, Hidri Fathi, che parla di almeno venti consegne di denaro sospette fatte dall’architetto per conto di Anemone. Il tunisino, giudicato attendibile dai magistrati, ha parlato di buste consegnate ai politici, come l’ex ministro Pietro Lunardi e di soldi portati allo stesso Zampolini perchè li versasse alla Deutsch Bank. Quegli stessi soldi che, poi, venivano utilizzati per acquistare le case da regalare.