Gabriele Paolini e i festini con i minori, il fidanzatino: “Lo ammiro. È un personaggio famoso”

Gabriele Paolini

ROMA – Regali, paghette, soldi, così Gabriele Paolini, secondo gli inquirenti, ha convinto uno dei minorenni a seguirlo nella sua cantina e a girare con lui filmini hard. “Amicizie affettuose” le ha definite Paolini durante l’interrogatorio, “filmini e testamento sono solo la prova dello smodato narcisismo di Paolini” lo difendono gli avvocati.

“Con lui mi sentivo un Vip” ha ammesso D. il ragazzino di 17 anni, “Tra noi c’era affetto” dice e confessa, in un turbinio di mezze ammissioni e dichiarazioni. A parlare è D., il fidanzatino,  il ragazzino che Gabriele Pa­olini ha definito il suo “fidanzato”. “Non ho mai preso parte a orge con minori, i video erano solo per uso personale. Per spirito narcisistico ho sempre amato do­cumentare la mia vita per poi ve­dere e condividere le immagini con i miei amici” ripete il disturbatore Tv.

Poi c’è la storia del testamento, scrive il Messaggero:

Il disturbatore tv ha confermato l’esistenza del testamento olografo durante l’interrogatorio di garanzia che si è svolto ieri in carcere a Regina Coeli, a tre giorni dal suo arresto per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile e pedopornografia. «Che male c’è?», ha detto al giudice Alessandrina Tudino che lo ha ascoltato per due ore, «Io e il mio fidanzato ci amiamo, stiamo insieme da otto mesi. E allora ho deciso che se un giorno erediterò dei beni potrà goderne lui». Per il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Claudia Terracina il testamento è solo uno degli espedienti usati da Paolini per ingraziarsi uno dei tanti minorenni, per lo più sedicenni, che coinvolgeva in giochi sessuali. «Amicizie affettuose», le ha definite lui. Ma i legali del disturbatore, gli avvocati Massimiliano Kornmuller e Lorenzo Lamarca, lo difendono a spada tratta. «Filmini e testamento sono solo la prova dello smodato narcisismo di Paolini. Ma se è un nullatenente cosa può lasciare in eredità?». Faranno ricorso al Riesame nella speranza di ottenere i domiciliari.