Ganzer condannato a 14 anni: cronaca del processo al comandante dei Ros

Pubblicato il 12 Luglio 2010 - 16:45 OLTRE 6 MESI FA

“Il narcotraffico lo combatteva e non lo promuoveva. E poi non era a capo di alcuna associazione e non aveva nemmeno bisogno di avere visibilità”. Questo in sostanza era il cuore del primo capitolo dell’arringa della difesa del generale Giampaolo Ganzer, comandante del Ros condannato a 14 anni di carcere, e uno dei principali imputati a Milano al processo su illeciti commessi nelle operazioni antidroga sotto copertura condotte tra il 1991 e il 1997.

Illeciti attribuiti dalle indagini a un piccolo gruppo all’interno del reparto speciale dei carabinieri che l’alto ufficiale, per cui mesi fa la Procura ha chiesto 27 anni di carcere, avrebbe “diretto e organizzato”. La mattina del 14 maggio 2010, dopo che nelle scorse settimane parlarono le difese degli altri imputati, è toccato all’avvocato Tiburzio De Zuani che insieme al figlio Armando assiste il generale, accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti con l’aggravante dell’uso delle armi e del numero dei componenti.

Un traffico che sarebbe stato creato con lo scopo di reprimerlo, “strumentalizzando” le risorse dell’Arma ed anche quelle giuridiche, con lo scopo di arricchirsi e di “conseguire visibilità e successo”. Prima di tutto il legale ha fatto “una cornice e una premessa” le quali non possono che “far sorgere dubbi” sull’esistenza di quell’associazione contestata al comandante del Ros che, come sempre, era in aula ad ascoltare.

A qualche giornalista che l’ha avvicinato si è limitato a ripetere quel che aveva detto il giorno in cui il pm Luisa Zanetti aveva chiesto per lui una pena molto severa: “Continuo con la massima serenità ed impegno a fare il mio lavoro”. Il difensore, nel cercare di smontare la tesi accusatoria ha sostenuto che il reato associativo, non è stato dimostrato: “E’ il filo rosso che lega tutte le operazioni contestate, ma senza quel filo rosso tutto finisce per sfumare”. E ancora “é un’associazione strana, che secondo il capo di imputazione nasce nel ’91, muta la composizione nel 1992, l’anno dopo vede un ricambio dei protagonisti e nella quale, nel 1994 entrerebbe l’allora colonnello Ganzer. Ma non si è data mai spiegazione – ha proseguito – del come e del perché farebbe parte di questa associazione, i motivi sono rimasti nel vago e nel dubbio'”.