Ganzer condannato a 14 anni: cronaca del processo al comandante dei Ros

Pubblicato il 12 Luglio 2010 - 16:45 OLTRE 6 MESI FA

Per ribadire l’estraneità del comandante del Ros ai fatti al centro dell’inchiesta, oltre ad affermare che “le associazioni di narcotrafficanti sono sempre state combattute da Ganzer”, ha citato le operazioni condotte dal reparto speciale dei carabinieri sotto la sua guida (a partire dal quella chiamata ‘Pilota’, la prima delle l’attività sotto copertura) messe a segno in contemporanea a quelle contestate ma ritenute di livello di gran lunga superiore. Inoltre ha snocciolato i dati di contrasto alla criminalità organizzata e al traffico internazionale di droga svolta dal Ros dall’inizio del processo (nel 2005) ad oggi, con 56 latitanti arrestati di cui 12 dei 30 maggiormente pericolosi, quasi 2 miliardi e mezzo di euro e poco meno di 15 tonnellate, tra beni e sostanze stupefacenti sequestrati.

Tutto ciò per sottolineare come il generale “non aveva bisogno di visibilità e successo” e come non esiste “compatibilità” tra i fini ipotizzati dal pm (guadagno e avanzamenti in carriera) e “il danno che avrebbero arrecato” le presunte attività illecite, in quanto “che della gente del mestiere” rischi pene elevate “mi sembra difficile da digerire”.

Gli “infiltrati sotto copertura”, tutta una serie di ”attività strumentali” alle indagini contro il narco-traffico e poi il contrasto al riciclaggio del denaro “sporco”. E’ il metodo di lavoro del comandante del Ros dei carabinieri Giampaolo Ganzer. Un modus operandi che il generale ha voluto rivendicò lo scorso 5 luglio davanti ai giudici di Milano, prima che si ritirassero in camera di consiglio.

Per il pm Luisa Zanetti, il comandante meritava una condanna a 27 anni di carcere, come l’ex colonnello del Ros Mauro Obinu (ora all’Aise), ritenuto anch’egli ”promotore e organizzatore” dell’ associazione per delinquere.

Tra il ’91 e il ’97, secondo l’ accusa, il gruppo avrebbe creato ad arte dei traffici di droga, per poi reprimerli, arricchirsi e acquisire successi sul campo. ”Questo processo ha danneggiato la mia carriera, impedendomi di raggiungere i vertici dell’Arma”, spiegò Ganzer, con dichiarazioni spontanee. ”Ma non me ne sono mai rammaricato – aggiunse – perchè sono stato gratificato dal prestare servizio per 35 anni nei reparti operativi dei Carabinieri, privilegio che mi ripaga delle difficoltà e delle amarezze”. Quindi ha sottolineò di non avere ”nulla da nascondere. Poi la sentenza ed i 14 anni di carcere.