Garante: “No a webcam negli asili nido”. Dopo l’ennesimo caso di abusi sui bimbi

Pubblicato il 22 Maggio 2013 - 14:56 OLTRE 6 MESI FA
Garante Privacy: "No a webcam negli asili nido"

Garante Privacy: “No a webcam negli asili nido”

ROMA – Guardare dal lavoro o da casa il proprio figlio che gioca all’asilo, non è più possibile. E non lo sarà più nemmeno osservare eventuali abusi delle maestre. Il Garante per la Privacy ha detto no all’uso indiscriminato di sistemi di videosorveglianza all’interno degli istituti per l’infanzia.

La tutela della personalità e della riservatezza dei minori deve prevalere rispetto alle esigenze di genitori e strutture scolastiche. Il Garante lo ha stabilito in merito all’uso delle webcam installate in un asilo nido privato di Ravenna.

La decisione giunge a pochi giorni dall’ennesima vicenda di abusi da parte di alcune maestre ai danni dei bimbi di un asilo nido di Roma. In manette sono finite un’insegnate e la direttrice della struttura. Le due donne sono state incastrate proprio grazie all’uso di telecamere.

Per il capo dell’Authority, Antonello Soro, “la tranquillità dei genitori non può essere raggiunta a scapito del libero sviluppo dei figli”. “Non possiamo – ha aggiunto –  per placare le nostre ansie di adulti, trasformare la società in cui viviamo in un mondo di ipersorvegliati, a partire dai nostri bambini”.

Nel suo provvedimento il Garante ha ricordato innanzitutto, anche in riferimento a quanto precisato dalla Commissione europea, che l’impiego di sistemi di videosorveglianza deve risultare effettivamente necessario e proporzionato agli scopi che si intendono perseguire, tanto più quando si tratta di dispositivi particolarmente invasivi come le webcam.

L’ASILO NIDO DI RAVENNA – L’installazione di webcam, per stessa ammissione dell’asilo nido di Ravenna, era finalizzata a venire incontro alla tranquillità dei genitori piuttosto che a salvaguardare la sicurezza dei minori. Ma anche ammesso che l’obiettivo fosse quello di tutelare l’incolumità dei minori, tale finalità – secondo il Garante – andrebbe comunque perseguita bilanciandola con altri interessi fondamentali del bambino, quali la sua riservatezza e il libero sviluppo della sua personalità.

Le argomentazioni addotte dall’asilo nido non hanno convinto l’Autorità: non sono emersi elementi che giustificassero il ricorso all‘installazione a fini di sicurezza. Il collegamento telematico, inoltre, non assicurava sufficienti tutele ai minori: in primo luogo, la visione da parte dei genitori non era limitata alle sole attività del proprio figlio, ma si estendeva naturalmente anche a quelle degli altri minori e agli insegnanti; in secondo luogo, il sistema non garantiva che anche altri, oltre ai genitori muniti di credenziali per l’accesso, potessero visionare le immagini. Circostanza questa che apriva la strada a rischi ben peggiori e all’uso eventuale delle immagini registrate anche a fini illeciti.

IL DIVIETO – Il Garante ha dunque dichiarato illecito il trattamento dei dati operato e ha vietato all’asilo nido di Ravenna l’ulteriore trattamento delle immagini.

”Sistemi di controllo così intrusivi come le webcam  – spiega ancora Soro – devono essere usati con estrema cautela perché, oltre a incidere sulla libertà di insegnamento, possono ingenerare nel minore, fin dai primi anni di vita, la percezione che sia normale essere continuamente sorvegliati, come pure condizionare la spontaneità del rapporto con gli insegnanti”.