Garlasco: la bicicletta nera, il capello biondo. Nuovi esami riaprono il caso

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2014 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Alberto Stasi (Foto Lapresse)

Alberto Stasi (Foto Lapresse)

MILANO – Le tracce su una bicicletta, un capello castano chiaro che Chiara Poggi aveva in mano quando è stata trovata cadavere. E poi, di nuovo, l’analisi delle impronte nella villetta di Garlasco.

La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha deciso di riaprire il caso del giallo di Garlasco: i giudici del nuovo processo di secondo grado ad Alberto Stasi, imputato per l’omicidio di Chiara Poggi, hanno infatti disposto il rinnovo dibattimentale con l’integrazione di nuovi esami che riguardano proprio questi elementi.

La difesa di Alberto Stasi, composta dal professor Angelo Giarda e dall’avvocato Giuseppe Colli, avevano cercato di convincere i giudici che le nuove prove richieste fossero “irrilevanti”. A metà aprile un’udienza decisiva, con una nuova ‘battaglia’ sulla bicicletta nera da donna nella disponibilità degli Stasi.

Bicicletta su cui accusa e parti civili hanno insistito affinchè venisse sequestrata per nuovi accertamenti in quanto, come ha spiegato l’avvocato dei Poggi Gianluigi Tizzoni, ”le sentenze di primo e di secondo grado, pur concludendo genericamente che non appartiene a Stasi, avevano dato per certo che l’assassino aveva una bici nera da donna. Inoltre per la Cassazione è un indizio a carico” di Alberto, ha ribadito.

Il legale ha inoltre ricordato che l’ex maresciallo dei carabinieri di Garlasco, Francesco Marchetto, che ai tempi aveva svolto le indagini, ”ha reso falsa testimonianza” sulla deposizione di Franca Bermani, la vicina di casa dei Poggi che aveva dichiarato di aver visto il giorno del delitto una bici nera da donna appoggiata al muro della villetta dove Chiara è stata uccisa. Allora, durante l’inchiesta, una bici nera da donna era custodita nell’officina del padre di Stasi ma non fu acquisita dagli investigatori perchè per l’ex maresciallo non corrispondeva alla descrizione fatta dalla signora Bermani.