“Troppi suicidi”: l’avvocato De Falco non difenderà più Equitalia

Pubblicato il 27 Aprile 2012 - 11:09 OLTRE 6 MESI FA

(Foto LaPresse)

NAPOLI – “Non difenderò più Equitalia. E rinuncerò al mio onorario per le cause fatte finora”: la catena di suicidi (almeno 19 da inizio anno, secondo Federconsumatori) per le troppe tasse  e i pochi soldi fa un altra vittima indiretta, l’avvocato Gennaro De Falco.

Napoletano, 55 anni, De Falco ha deciso di lasciare il pool di avvocati che assistono la società pubblica deputata alla riscossione dei tributi, per il 51 per cento in mano all’Agenzia dell’Entrate e per il 49 per cento in quelle dell’Inps.

In una lettera aperta al Mattino, De Falco scrive: “Conoscevo Diego Peduto, l’immobiliarista napoletano che si è suicidato dopo aver ricevuto una cartella di Equitalia. L’ho incontrato per la prima volta nel ’95 quando gli diedi incarico di vendere la mia casa. Aveva figli della stessa età dei miei e la sua agenzia era nel mio quartiere vicino al mio studio. Insomma, le nostre vite scorrevano quasi parallele”.

“Questo suicidio di cui a torto o ragione mi sento corresponsabile mi ha convinto a non accettare più incarichi di difesa di Equitalia. Sto pensando di devolvere alla sua famiglia la quota dei miei onorari quando mi verranno corrisposti. In queste condizioni non mi sento di andare avanti, in Italia in questi anni si è messo in moto un meccanismo diabolico che sta distruggendo famiglie, persone ed imprese” riprende il legale.

Aggiunge De Falco: “Non so se questa mia decisione servirà a qualcosa ma almeno alleggerirà la mia coscienza, forse aiuterà a restituire un minimo di dignità agli avvocati ed a far riflettere tutti sulla sostenibilità sociale ed etica della gestione di questa crisi”.