Genova, incendio in reparto oncologia al San Martino: 1 morto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Aprile 2014 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA
Incendio in reparto oncologia S.Martino Genova, un morto

Incendio in reparto oncologia S.Martino Genova, un morto
(Ansa)

GENOVA – Un incendio, sviluppato durante la notte all’interno di una stanza del reparto di oncologia dell’ospedale San Martino di Genova ha provocato la morte di un paziente.

Il malato, Marco Tesser, 60 anni di Moneglia, era ricoverato in una stanza singola; respirava attraverso una mascherina d’ossigeno. Accanto a lui la sua compagna, assopita su una poltrona. Improvvisamente l’incendio: l’ossigeno ha preso fuoco. Tempestivo l’intervento degli infermieri e dei vigili del fuoco, compresa la squadra interna di pompieri dell’ospedale ma le fiamme hanno ucciso il malato e ferito la sua compagna trasportata all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.

Quindici degenti sono stati evacuati dalla struttura e trasferiti in altri reparti. Diverse stanze sono rimaste inagibili a causa del fumo. “In pochi secondi è stato l’inferno”, hanno riferito i soccorritori e i pazienti frastornati, che venivano smistati fra un reparto e l’altro. “Ci hanno svegliato di soprassalto. Giù dal letto ci spingevano verso l’uscita, chi in barella, chi a piedi, spingendo quel trespolo che serve per tenere le bottiglie delle flebo. Nessuno capiva bene che cosa fosse accaduto, ma ci dicevano che non c’era un secondo da perdere”.

“Il bilancio dell’incidente avrebbe potuto essere ben peggiore”, ha detto la direzione sanitaria dell’ospedale. “Se così non è stato lo si deve al gesto coraggioso e professionale dell’infermiera che ha chiuso la porta della stanza dove si è sviluppato l’incendio. La porta della camera ha funzionato da frangifiamme”, come dicono i vigili del fuoco.

Sono in corso indagini per stabilire la dinamica dell’accaduto. Ogni ipotesi è ancora aperta ma il gesto suicida non è escluso. Ventiquattro ore prima dell’incendio, Marco Tesser aveva tentato il suicidio cercando di lanciarsi dalla finestra dell’ospedale. Era stato fermato da un’infermiera. Ma la compagna della vittima ricorda: “Ieri sera mi sono addormentata con la sigaretta accesa”. Non è escluso quindi che ad appiccare l’incendio possa essere stata la sigaretta della donna; le fiamme alimentate dall’ossigeno dell’ospedale, avrebbero avvolto il letto e il corpo del ricoverato.

(foto Ansa)