Genova, lite tra parenti per confini della proprietà: 1 morto e 3 feriti gravi

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Giugno 2016 - 05:15 OLTRE 6 MESI FA
Genova, lite tra parenti per confini della proprietà: 1 morto e 3 feriti gravi

Genova, lite tra parenti per confini della proprietà: 1 morto e 3 feriti gravi

GENOVA – E’ di un morto e tre feriti gravi il bilancio di una rissa familiare che si è scatenata lunedì pomeriggio in via Semini, a Pontedecimo, quartiere del ponente di Genova. E’ morto sotto i colpi di coltello Francesco La Rosa, 65 anni. Ferite gravemente la moglie e la figlia, Maria Teresa Bruzzese, 60 anni, e Bruna La Rosa, 32 anni. In gravissime condizioni anche un ragazzo di 17 anni, secondo figlio della vittima.

La famiglia è stata aggredita dal cognato della vittima e dai suoi due figli: Carmelo Bruzzese, di 77 anni, Vincenzo, di 47, e Roberto, di 43. I primi due sono stati arrestati subito dagli agenti delle volanti della polizia intervenuti sul posto, mentre Roberto Bruzzese è stato arrestato dopo due ore di fuga, mentre si nascondeva in un casolare di proprietà della famiglia, non distante dal luogo della tragedia. E’ lui, secondo quanto accertato al momento dalla polizia, ad avere sferrato le coltellate.

All’origine della lite una questione di proprietà: lunedì pomeriggio, pochi minuti prima che l’Italia scendesse in campo contro la Spagna, La Rosa aveva deciso di mettere dei paletti nel terreno conteso, per delimitare i confini. La cosa aveva fatto infuriare il cognato. Era iniziata una discussione. Per fare togliere quei segnali uno dei litiganti aveva deciso di chiamare i vigili urbani i quali, appena arrivati, hanno fatto in tempo ad assistere all’omicidio. Una lama è spuntata tra le mani dell’assassino e ha iniziato a colpire alla cieca.

I dissapori, secondo quanto ricostruito nei momenti successivi alla tragedia, andavano avanti da anni, tanto che nel 2012 La Rosa, la vittima, aveva querelato il cognato. Il bilancio è pesantissimo: un morto e un intero nucleo famigliare all’ospedale. Il più grave è il ragazzo, operato d’urgenza per ferite alla milza. Carmelo Bruzzese, invece, mentre lo fermavano ha avuto un malore ed è stato ricoverato in ospedale, ma non è in pericolo di vita.