Genova. Manda pazienti dalla moglie per liposuzioni e ritocchi, ma non è medico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Ottobre 2014 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Genova. Manda pazienti dalla moglie per liposuzioni e ritocchi, ma non è medico

Genova. Manda pazienti dalla moglie per liposuzioni e ritocchi, ma non è medico

GENOVA – Liposuzioni e ritocchini in uno studio di chirurgia estetica ad Albaro, elegante quartiere di Genova. Ma la donna, che esegue gli interventi costosi, non è un medico. E a trovare le pazienti è il marito della donna, un medico della mutua che ora insieme alla moglie è stato denunciato per esercizio abusivo della professione.

A scoprire lo studio medico illegale i carabinieri, dopo una lite tra la donna e una paziente che aveva attirato l’attenzione dei condomini, scrive il Secolo XIX:

“Tutti, poliziotti compresi, pensano alla classica storia di corna e a un regolamento di conti, non solo verbale, tra moglie e amante. Niente di tutto questo, le due donne non litigano per un uomo, ma per un “ritocco” estetico al viso riuscito male. Una, M. L., 44 anni, dice di essere un chirurgo plastico e l’altra, qualche anno in più ma sempre affascinante (grazie anche ai miracoli del bisturi), è scatenata e vuole i soldi indietro «perché lei ha preteso una cifra enorme e poi mi ha rovinata»”.

Gli agenti si insospettiscono e ottengono un mandato di perquisizione, trovando un lettino, apparecchiature mediche e farmaci che vengono sequestrati:

“La relazione dell’intervento finisce sul tavolo del magistrato e va ad aggiungersi al fascicolo di un’inchiesta vecchia più di un anno, ma che continua a riservare sorprese. L’ultima: il marito della donna, S.T. 55 anni, medico mutualista nell’hinterland di Milano è stato denunciato per concorso (con la moglie) in esercizio abusivo della professione e segnalato all’Ordine dei medici di Milano, che farà partire un procedimento disciplinare: il mutualista rischia da un’ammonizione scritta a una sospensione dall’attività”.

La donna viene scoperta quando una cliente si lamenta per un intervento di liposuzione andato male:

“I Nas la denunciano una prima volta per esercizio abusivo della professione medica, le contestano l’utilizzo di farmaci scaduti e, per evitare che continui a lavorare, mettono i sigilli allo studio. Si occupa della “dottoressa” anche la Guardia di finanza, con la seconda sezione del nucleo operativo, e da questo filone d’indagini emerge che le apparecchiature sanitarie e gli altri dispositivi sono stati acquistati da un medico, come prevede la legge, in questo caso il marito. Come risulta dalle immagini registrate dalle telecamere, assiste in più occasioni agli interventi di chirurgia estetica della moglie, e invia pazienti nello studio”.