Genova, testimone vs Andrea Pieracci: “Appalti porto decisi in night e cene”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Novembre 2013 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA
Genova, testimone vs Andrea Pieracci: "Appalti porto decisi in night e cene"

Genova, testimone vs Andrea Pieracci: “Appalti porto decisi in night e cene”

GENOVA – “Gli appalti per il porto di Genova venivano decisi dopo cene e notti in discoteca”. Un super testimone spunta nell’inchiesta sugli appalti al porto di Genova che vede imputato Andrea Pieracci, geometra ed ex capo della direzione tecnica. Cene, discoteca e poi night, pagati dalla ditta che voleva ottenere l’appalto pubblico.

Matteo Indice sul Secolo XIX riporta la testimonianza su come venivano assegnati gli appalti:

“«C’è stato un periodo in cui le imprese che aspiravano a certi appalti in porto facevano il bello e il cattivo tempo negli uffici della direzione tecnica, in particolare le società amiche dell’allora dirigente Andrea Pieracci. Perciò capitava che lui stesso, nel pomeriggio, dicesse: organizziamo, fase 1, fase 2 e fase 3. La prima significava una cena con rappresentanti delle aziende favorite; la fase 2 era il passaggio a una sala da ballo, una discoteca diciamo normale; la terza be’, erano locali notturni differenti, con annessi e connessi»”.

I lavori, emerge dalle indagini, venivano concessi e spezzettati sotto la soglia dei 40mila euro, in modo tale da poter bandire una gara pubblica:

“Il Secolo XIX, la settimana scorsa, aveva rivelato che un supertestimone, fino a qualche tempo fa impiegato nell’ufficio dove quelle commesse venivano truccate, ha consegnato di recente alla Procura un dvd. Contiene registrazioni effettuate di nascosto proprio nelle stanze della direzione tecnica, nel marzo 2011 quando andarono in scena le prime perquisizioni.

Nel dvd si vedono gli ingegneri dell’Authority discutere di appalti, scrive il Secolo XIX:

“ammettono molte cose, pur non sapendo d’essere registrati, e quei file audio rappresentano un elemento aggiuntivo molto importante: gli inquirenti non avevano infatti mai avuto a disposizione registrazioni, mentre il quadro restituito dai colloqui captati con l’apparecchio nascosto da un collega, è molto più inquietante”.

L’uscita allo scoperto poi del supertestimone, che aveva dapprima inviato il dvd nel totale anonimato, dà una ulteriore svolta alle indagini:

“Il supertestimone, che aveva inizialmente inviato il materiale in forma anonima a palazzo di giustizia, si è presentato a pubblico ministero e Finanza. E ha accettato di essere interrogato, per aggiungere dettagli che potrebbero oggettivamente essere decisivi nel dibattimento”.