Giacomo Sartori, perché si è ucciso? Il suicidio poco dopo che gli hanno rubato pc aziendale, cellulare e soldi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Settembre 2021 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA
Giacomo Sartori si è impiccato. Perché? Il mistero del suicidio del 29enne scomparso a Milano dopo un furto

Giacomo Sartori si è impiccato. Perché? Il mistero del suicidio del 29enne scomparso a Milano dopo un furto

Giacomo Sartori si è impiccato. Il ventinovenne scomparso a Milano la sera del 18 settembre scorso si è tolto la vita impiccandosi con un cavo elettrico. Il corpo è stato trovato in una cascina non lontana da dove era già stata ritrovata la sua auto mercoledì. Quindi il ventinovenne, sceso dalla macchina, ha camminato fino alla cascina. Poi il suicidio. Resta il mistero: perché Sartori si è tolto la vita? Possibile che il 29enne abbia deciso di farla finita per un furto? Perché poi è andato fino a lì? Nel cellulare o nel pc o in entrambi aveva documenti importanti e riservati?

Restano ancora tante domande intorno alla scomparsa e al suicidio di Giacomo Sartori. 

La scomparsa

Giacomo Sartori stava seguendo i ladri che gli avevano rubato lo zaino con i suoi pc, il suo cellulare aziendale e i suoi documenti. Magari stava usando un’app e stava seguendo una mappa. Questa è l’ultima ipotesi intorno alla scomparsa e al suicidio di Giacomo Sartori.

Sartori, informatico, era stato visto per l’ultima volta in una enoteca in Porta Venezia. Qui, secondo le ricostruzioni, gli era stato rubato lo zaino mentre era con gli amici. Da qui, dopo il furto, aveva deciso di andarsene. “Sembrava scosso” dicono e raccontano gli amici. D’altronde poco tempo fa il ventinovenne era già stato derubato. Tutto è successo intorno alle 23, 23.30. 

Sartori stava inseguendo i ladri?

Nello zaino Sartori aveva due computer, uno personale e uno dell’azienda dove lavorava, i soldi, i documenti e il telefono aziendale. Di lui, di Sartori, da questo punto in poi non si è saputo più nulla. La sua auto è stata trovata soltanto mercoledì dal proprietario della Cascina Caiella di Casorate Primo, a 30 chilometri da Milano. Quindi lontano da tutto. Un luogo che con l’informatico non ha nulla a che fare. L’ipotesi quindi è che Sartori sia arrivato lì seguendo le tracce del cellulare aziendale. 

Il ritrovamento della macchina e il suicidio

La macchina è stata trovata chiusa. A bordo c’era solo la ricevuta del mancato pagamento dell’autostrada A7. Ventuno chilometri di autostrada che l’informatico non ha potuto pagare essendo senza soldi. Sullo scontrino l’orario: Sartori ha percorso quei chilometri tra le 2 e le 2.20. Alle 2.30 il suo cellulare è in funzione. Nessuna chiamata. Forse ha provato a chiamare, via WhatsApp, il fratello. Sempre a quell’ora la sua macchina viene ripresa a girare a lungo per le vie del centro di Casorate, poi viene inquadrata di nuovo a Motta Visconti. Sartori probabilmente stava cercando i ladri quindi. Nella stessa zona una troupe Rai arrivata sul posto due giorni fa è stata derubata delle telecamere e dello zaino. 

Oggi il ritrovamento del corpo. Resta il mistero: perché si è tolto la vita?