Morto Gianni Carbone, 88 anni, padre della focaccia al formaggio, vice presidente della Pro Recco

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Gennaio 2017 - 11:19 OLTRE 6 MESI FA
Gianni Carbone, morto il vice presidente della Pro Recco

Gianni Carbone, morto il vice presidente della Pro Recco

GENOVA – E’ morto Gianni Carbone, 88 anni, vice presidente della Pro Recco, già numero uno della Società, sindaco di Recco e imprenditore che ha legato il suo nome a ristorante la Manuelina, in passato tempio della focaccia col formaggio, titolo di recente passato al vicino Vittorio.

Nello scorso mese di aprile 2016 era morta la moglie Maria Rosa, alla quale era sempre stato legato. Lascia sei figli e 12 nipoti. Ma soprattutto il ricordo di una vita intensissima e coronata da successi.

Cattolico profondamente credente, è stato sindaco di Recco, presidente della Pro Recco pallanuoto, presidente del Consorzio della ristorazione di Recco.

Come imprenditore, ha scritto Edoardo Meoli sul Secolo XIX di Genova, Gianni Carbone

ha inventato le serate gastronomiche, ha contribuito insieme agli altri big della ristorazione recchese al mito della focaccia col formaggio, è stato presidente del Comitato per l’igp ottenuta due anni fa. Grande amico di Carlin Petrini di Slow Food e di Gianni Rebora, ha contribuito a creare quella cultura della gastronomia tradizionale che è diventato un punto di riferimento nazionale”.

“Ci lascia un uomo di straordinaria capacità, personalità e lungimiranza, innamorato di Recco e della nostra squadra – afferma Maurizio Felugo, presidente della Pro Recco – Mi è stato molto vicino in questo anno da presidente, supportandomi con preziosi consigli che mi porterò per sempre dentro. Gianni Carbone aveva un desiderio: rivedere la nostra squadra a Recco e faremo di tutto per esaudirlo”.

“Carbone è stata la persona che a Recco, dopo Ferro, ha inciso di più a livello amministrativo, imprenditoriale e sportivo – sottolinea il vice presidente Eraldo Pizzo -. Amava la Pro Recco e negli ultimi anni il club si è avvalso della sua grande esperienza. La città perde un recchelino doc“.