Gianni Odisio, l’uomo sopravvissuto nel torrente glaciale: temperatura corpo a 20 gradi

"Sciavo con un mio carissimo amico, è da anni che facciamo quella pista", ricorda Odisio, revisore dei conti e titolare di un noto studio nella regione alpina.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2022 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA
Gianni Odisio, l'uomo sopravvissuto nel torrente glaciale: temperatura corpo a 20 gradi

Gianni Odisio, l’uomo sopravvissuto nel torrente glaciale: temperatura corpo a 20 gradi FOTO ANSA

Per salvarlo i soccorritori si sono calati nel torrente glaciale senza attendere il sommozzatore: avrebbe impiegato troppo tempo ad arrivare. Gianni Odisio, commercialista valdostano di 60 anni, è stato estratto “all’ultimo secondo” dalle gelide acque. Acque che per due ore lo hanno intrappolato sotto al ghiacciaio del Furgg, sul versante svizzero del Cervino. “Mi hanno detto che quando sono stato tirato fuori la mia temperatura corporea era di 20 gradi“, racconta dopo le dimissioni dall’ospedale di Berna (Svizzera). Dove domenica primo maggio era stato trasportato con una grave ipotermia.

Il racconto di Gianni Odisio

“Ora sto bene”, spiega all’Ansa prima di sottoporsi a un “intervento al polso”. “Sciavo con un mio carissimo amico, è da anni che facciamo quella pista”, ricorda Odisio, revisore dei conti e titolare di un noto studio nella regione alpina. “E’ stata una questione di sfortuna, perché lì ci siamo passati tantissime volte e non era mai successo niente”. Caduto nella neve mentre percorreva un tratto in fuoripista – ha ricostruito la compagnia Air Zermatt, che si occupa anche di salvataggio in montagna – è finito nel torrente che passa sotto al ghiacciaio. La corrente e la pendenza lo hanno trascinato a valle mentre la coltre nevosa man mano lo ricopriva. Subito l’amico ha dato l’allarme ma le operazioni non sono state semplici. Sul posto portata attrezzatura per il soccorso sotto slavina e in crepaccio. Le ricerche non davano esito e così hanno chiamato altri soccorritori, paramedici, unità cinofile da valanga e anche un sommozzatore.

Il salvataggio

Dopo un’ora Odisio individuato con una sonda. Portato dieci metri più in basso dalla forza dell’acqua. Il sub però non era ancora arrivato, si trovava a 50 chilometri, nella valle del Rodano. Intanto le condizioni dello sfortunato sciatore continuavano a peggiorare. Così un tecnico del soccorso non ha esitato e si è calato in corda doppia nel torrente: sfruttando l’attrezzatura da recupero in crepaccio, è riuscito a estrarlo. Era privo di sensi. Con le prime cure a bordo dell’elicottero, la sua temperatura al momento del ricovero nel centro specializzato di Berna era già salita a 26 gradi. “Ringrazio tutti coloro che mi hanno manifestato una grande vicinanza. Ho una grandissima fortuna – commenta Odisio -, oltre a essere vivo non ricordo nulla dell’incidente. Sicuramente non sono stati dei bei momenti”.