Gioielliere uccide rapinatore, moglie e figlia in ostaggio

di Valentina Rigano (Ansa)
Pubblicato il 25 Novembre 2015 - 10:50 OLTRE 6 MESI FA
 Gioielliere rapinato, moglie e figlia ostaggi, ne uccide uno

Carabinieri fuori della villa dove Rodolfo Corazza ha ucciso uno dei tre rapinatori che minacciavano moglie e figlia

MILANO – Un commerciante di gioielli, Rodolfo Corazzo, di 59 anni, ha ucciso martedì sera un ladro al termine di una sparatoria avvenuta nella propria villetta a Lucino, frazione di Rodano (Milano).  Lo avevano bloccato in tre mentre tornava a casa, lo avevano picchiato e lui ha sparato, un ladro ha risposto, lui lo ha ucciso, ma dice,

“non volevo assolutamente uccidere, volevo solo proteggere la mia famiglia”.

Le parole di Rodolfo Corazzo agli investigatori sono state riferite dal suo avvocato, Piero Porciani. Rodolfo Corazzo è titolare di una società a Milano in corso Venezia. collezionista di armi e appassionato di arti marziali.

Ecco come Valentina Rigano della agenzia Ansa ha ricostruito i tragici fatti:

“Corazzo arriva a casa col proprio motorino poco prima delle 21. Mentre oltrepassa il cancello – secondo quanto egli stesso riferisce ai carabinieri – viene aggredito alle spalle da tre persone, che lo colpiscono con pugni e schiaffi al volto e al collo. Lo strattonano, lo costringono ad aprire la porta di casa e a spegnere le telecamere a circuito chiuso che sono all’interno della sua villetta a due piani, in via Matteotti. I tre uomini sono incappucciati, parlano italiano ma sembra abbiano l’accento straniero.

Rodolfo Corazzo pensa alla moglie e alla figlia di dieci anni che lo stanno aspettando a casa, cerca di essere collaborativo, secondo quando riferisce il suo avvocato, ma una volta dentro casa scoppia il conflitto a fuoco, la cui dinamica ancora non è ancora del tutto chiara. Saranno necessari ulteriori accertamenti, ma sembra che le armi utilizzate nella sparatoria siano tutte di Corazzo, che le deteneva legalmente. Il padrone di casa si occupa infatti di televendite di gioielli e gira abitualmente armato. Dopo un primo colpo sparato in aria dal commerciante, uno dei rapinatori reagisce e risponde al fuoco. A quel punto il malvivente, di una trentina d’anni, viene centrato da una pallottola e muore sul colpo.

I suoi due complici riescono invece a fuggire e a far perdere le proprie tracce. “Erano a volto coperto, parlavano italiano – ha detto l’avvocato Piero Porciani, difensore di fiducia di Rodolfo Corazzo – ma con accento straniero e hanno aggredito il mio cliente. Lui ha cercato di collaborare, ha chiesto che non fosse fatto del male alla sua famiglia ed è stato malmenato. Ha sparato un colpo in aria, prima di sparare ad uno dei malviventi per difendersi”. Rodolfo Corazzo è stato prima portato in caserma per essere ascoltato dai carabinieri e poi in ospedale”.

Altri particolari nella cronaca del Corriere della Sera. Rodolfo Corazzo, parcheggiato il motorino, sta per entrare in casa, una grande villa a due piani, in cui si trovavano la moglie e la figlia, di dieci anni, quando i rapinatori lo bloccano, forzano il loro ingresso in casa con Corazza e, una volta in casa,

“un bandito punta un’arma contro la bimba e ordina a Corazzo di consegnargli l’oro in suo possesso. Il commerciante, seguito dai malviventi (forse due, mentre il terzo teneva in ostaggio moglie e figlia), si trasferisce nelle stanze dove custodisce i preziosi e ha «obbedito». Ma nel vagare per la casa, uno dei banditi si accorge che ci sono altri gioielli e si infuria contro Corazzo, picchiandolo con pugni in viso e accusandolo di aver voluto nascondere parte del «bottino».

Il commerciante esplode un colpo in aria, nella speranza di «convincere» i banditi ad andarsene. Ma loro hanno impugnato le pistole e hanno «risposto». I vicini di casa hanno riferito di aver udito il frastuono di una sparatoria. Corazzo ha schivato i proiettili, ha mirato un bandito e l’ha centrato mettendo in fuga i complici. I carabinieri ora cercano conferme alle parole del commerciante. La villa dispone di un sistema di videosorveglianza. I malviventi lo sapevano e hanno chiesto a Corazzo, che si allena al mattino in palestra con lunghe sedute, di disattivare le telecamere, che comunque avrebbero ripreso l’entrata in scena dei banditi”.