Giorgio Armani a Della Valle: “Io faccio beneficenza con i soldi miei”

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Settembre 2013 - 14:31| Aggiornato il 17 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
small_120801-115811_to010812est_6670

Diego Della Valle

MILANO – “Io faccio molte cose, ho anche pagato il restauro di Villa Necchi Campiglio, e l’ho fatto con i soldi miei, non con quelli della società e degli azionisti”: Giorgio Armani cita uno dei suoi impegni, come sponsor finanziario degli edifici affidati al Fai, per rispondere all’esortazione che, alcuni giorni, fa gli era stata indirizzata da Diego Della Valle. Il patron di Tod’s, che sponsorizza il restauro del Colosseo, aveva detto che gli sarebbe piaciuto vedere Armani impegnato a far restaurare, per esempio, il Castello Sforzesco di Milano.

Armani, dopo la sua sfilata, sollecitato dalla stampa così ha reagito: “Io trovo che ciascuno fa quello che vuole a casa sua, io non ho bisogno che mi si dica cosa devo fare. L’avvocato Della Valle, forse è avvocato forse dottore, non so, certo è un politico, mi attacca per la seconda volta. E lo fa in un modo che forse dovrebbe avvenire non in pubblico, per far scrivere i giornalisti. In ogni caso mi attacca su cose che io ho già fatto, per esempio ho sponsorizzato il restauro di Villa Necchi Campiglio, che mi è costato 3 miliardi di vecchie lire, e l’ho fatto con i miei soldi non con quelli degli azionisti”.

Il colmo è che proprio la bella villa razionalista disegnata negli anni 30 dall’architetto Portaluppi in via Mozart, ed ereditata dal Fondo Ambiente Italiano, da alcuni anni è ormai la sede delle presentazioni di Tod’s: “Giustamente il Fai l’affitta e i soldi che ricava servono a restaurare altre cose” commenta Armani. “Io da molti anni – continua – faccio queste operazioni, ora Della Valle restaura il Colosseo e se ne parla molto, ma sono soldi dell’azienda, degli azionisti. Noi facciamo tante cose, silenziosamente, in Italia e all’estero”.

Armani fa notare che “le richieste di sponsorizzazione grandi e piccole arrivano ogni giorno, anche dai giornali, è uno stillicidio, ti chiedono perfino di comprare il tavolo all’evento. Quando avrò la Fondazione Armani sarà tutto più facile da gestire, che si tratti di arte o di una scuola in Africa. Questo è stato per me un anno impegnativo e della nascita della fondazione – ha concluso Giorgio Armani – al momento si stanno occupando gli specialisti cui ho affidato lo studio del problema”.