Giovanni Vantaggiato, figlie rinnegano papà stragista: zero visite e cambio cognome

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2014 - 17:09 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Vantaggiato (Foto Ansa)

Giovanni Vantaggiato (Foto Ansa)

BRINDISI – Veronica e Serenella, le due figlie di Giovanni Vantaggiato, non sono mai andate a trovare in carcere il padre, condannato all’ergastolo per la strage del 19 maggio 2012 davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Non vogliono più vedere il papà stragista e hanno deciso di cambiare cognome.

Racconta Fabio Casilli su La Gazzetta del Mezzogiorno:

«Un taglio netto con l’uomo che tutti, giudici di primo grado compresi, considerano il “mostro della scuola di Brindisi”? Ammesso che il cambio di un cognome possa eventualmente bastare a tagliare i ponti con una parentela pesante e un’eredità pesantissima. Sarà per questo, evidentemente, che le uniche due figlie di Giovanni Vantaggiato, il 70enne di Copertino condannato all’ergastolo per l’attentato di due anni fa davanti all’istituto «Morvillo-Falcone», hanno chiesto ufficialmente di cambiare il loro cognome. Un cognome che, seppur abbastanza diffuso in Puglia e nel Salento in particolare, deve essere diventato per loro un peso ormai insostenibile».

L’avvocato di Vantaggiato, Franco Orlando, ha riferito all’ANSA che: “Da qualche tempo sono solo le due sorelle a mantenere con lui qualche contatto, in forma epistolare. Nessun incontro da parte di Vantaggiato con la moglie da più di un anno e neppure con le due figlie che vivono l’una a Lecce e l’altra a Copertino (Lecce), il comune in cui risiedeva l’intera famiglia”.

Il 70enne è condannato all’ergastolo in primo grado e attende di essere giudicato dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Lecce nel secondo grado di giudizio sulla strage di Brindisi. Il processo ha avuto inizio con un rinvio per l’astensione degli avvocati del foro di Lecce il 17 marzo scorso. È aggiornato al prossimo 5 maggio.

Giovanni Vantaggiato e la moglie Giuseppina Marchello sono anche imputati in concorso per aver attribuito una condotta illecita al maresciallo dei carabinieri Sebastiano Fiorita, accusato di essere complice della truffa da 343.000 euro, per la quale è stato condannato l’imprenditore di Torre Santa Susanna (Brindisi), Cosimo Parato, vittima di un attentato dinamitardo poi confessato da Vantaggiato . L’udienza preliminare è fissata per il 5 giugno prossimo. A chiederne il rinvio a giudizio è stato il pm Milto Stefano De Nozza. L’inchiesta a carico del maresciallo è stata archiviata.