Giro della Padania, tappa degli schiaffi

Pubblicato il 7 Settembre 2011 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA

Ivan Basso (Lapresse)

GENOVA – Sta finendo letteralmente a insulti e sberle il Giro della Padania, iniziativa a metà tra lo sport e la politica. L’ospite più blasonato della manifestazione, Ivan Basso, ha denunciato di essere stato insultato insieme ad altri ciclisti e che sono anche volate delle sberle. E c’è anche un poliziotto contuso, urtato accidentalmente da un’auto dell’organizzazione, mentre cercava di allontanare i manifestanti.

Il giro ha attirato nei giorni scorsi parecchie polemiche, il richiamo alla Padania lascia anche intuire perché. Ivan Basso si era già lamentato, “la politica non c’entra niente”, ma non tutti l’hanno vista così. Nella giornata di mercoledì ci sono state nuove proteste alla partenza da Loano per la seconda tappa. Alcuni manifestanti, tra i quali esponenti di Rifondazione Comunista e Pd, hanno contestato il passaggio della corsa verde a Savona, costringendo i corridori a deviare il percorso della seconda tappa. Anche oggi, come ieri nel cuneese, non sono mancati spintoni e anche momenti di tensione tra manifestanti, forze dell’ordine e corridori, davanti alla Torretta di Savona, dove è andata in scena la protesta.

Da subito la connotazione politica della manifestazione non era passata inosservata, con parecchi esponenti della Lega schierati ieri, 6 settembre, per il via. Tra loro non è mancato il Trota, ossia Renzo Bossi. La partecipazione non è stata solo politica,  non sono mancati infatti anche semplici cittadini che hanno voluto guardare la manifestazione sventolando il Tricolore.