Giulia Tramontano uccisa al settimo mese di gravidanza, la sorella Chiara pubblica la lettera immaginaria del figlio mai nato

"Io non ero una gravidanza mammina, ero una persona. Avevo braccia, gambe, testa e cuore". "Lui mi ha ammazzato. Ci ha ammazzati entrambi!". "Quello un mostro è, senza cuore. Ci ha ammazzati, mammina Giulia, senza pietà".

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2023 - 18:56 OLTRE 6 MESI FA
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Giulia Tramontano, la sorella Chiara pubblica la lettera immaginaria del figlio mai nato

Con una lettera immaginaria scritta alla mamma Giulia da Thiago, Chiara Tramontano, la sorella della ventinovenne uccisa incinta di sette mesi dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, è tornata in una storia su Instagram a parlare dell’omicidio e delle accuse nei confronti del barman, che includono la interruzione non consentita di gravidanza.

Giulia Tramontano uccisa al settimo mese di gravidanza, la sorella Chiara e la lettera immaginaria

“Io non ero una gravidanza mammina, ero una persona. Avevo braccia, gambe, testa e cuore”. “Lui mi ha ammazzato. Ci ha ammazzati entrambi!”. “Quello un mostro è, senza cuore. Ci ha ammazzati, mammina Giulia, senza pietà”.

“Se fossi nato senza mamma e con un mostro di papà…”

“Adesso staremo sempre insieme. Però mi dispiace – prosegue la lettera immaginaria di Thiago – , mamma Giulia. Non vedrò mai il mare che tanto ti piaceva, non conoscerò i nonni e nemmeno gli zii che mi aspettavano con amore. Non andrò a scuola, non mi innamorerò mai”. “Non nascerò mai, mammina Giulia. Ma forse – aggiunge – in fondo è meglio così. Se fossi nato senza mamma e con un mostro per papà, che vita sarebbe stata la mia? Almeno adesso sto qui, in questo spazio infinito con te, mammina mia”.

Per il parroco che ha battezzato Giulia, si è trattato di un duplice omicidio

Intanto a Sant’Antimo si attende la fissazione della data dei funerali, possibile solo dopo che sarà effettuata l’autopsia sul corpo della giovane che era originaria della cittadina in provincia di Napoli ora sotto choc. L’ipotesi è che si svolga la prossima settimana, poi la giovane potrà tornare nel suo paese di origine. Don Salvatore Coviello, il parroco che ha battezzato Giulia e l’ha vista crescere, chiede alla comunità di pregare ed essere vicina alla famiglia. Nei prossimi giorni, quando i parenti stretti della giovane torneranno dalla Lombardia, sarà anche organizzata una manifestazione di solidarietà. Lui, comunque, non ha dubbi: “La legge non lo riconosce ma diciamolo senza mezzi termini, questo è un duplice omicidio. Quello di Giulia e del suo bambino, Thiago, di una vita che esisteva e che è stata stroncata insieme con la madre”.

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