Giuseppina Gentile: insegnante di Pallagorio (Crotone) uccisa dal marito. L’uomo ha confessato

Pubblicato il 3 Giugno 2009 - 17:55 OLTRE 6 MESI FA

È stato il marito ad uccidere Raffaelina Giuseppina Gentile, la donna di 37 anni trovata la notte scorsa nella sua abitazione di Pallagorio, nel crotonese, con la gola tagliata.

Antonio Chiaranza, 32 anni, messo sotto pressione dai carabinieri, alla fine ha confessato di aver assassinato la moglie al culmine di una lite. Nella tarda mattinata di oggi, l’uomo è stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio volontario. «Gli contesteremo anche le aggravanti dei futili motivi e della crudeltà» ha annunciato il procuratore della repubblica di Crotone Raffaele Mazzotta nel corso di una conferenza stampa.

Chiaranza ha inferto alla moglie 12 coltellate: quattro al petto, sette alle spalle e una alla trachea. Il sospetto – che potrà essere confermato solo dall’autopsia – è che la donna sia stata prima colpita alla gola e che dopo l’assassino abbia infierito sul cadavere: ipotesi avvalorata dal fatto che nessuno dei vicini ha sentito urlare la vittima e neppure i due figlioletti, di 3 e 4 anni, un maschietto e una femminuccia, che dormivano nella stanza accanto.

È stato lo stesso Chiaranza, subito dopo il delitto, a chiamare i vicini di casa e i suoceri raccontando che era accaduta una disgrazia: quattro uomini incappucciati sarebbero penetrati nella loro abitazione e dopo un tentativo di rapina avrebbero ucciso la moglie. Un racconto che non ha convinto affatto i carabinieri della stazione di Verzino accorsi sul posto nella notte insieme a quelli della compagnia di Cirò Marina e del reparto operativo di Crotone.

Ai militari la tesi dell’uomo è apparsa inverosimile anche alla luce delle modeste condizioni economiche della famiglia e contraddetta dal fatto che non c’erano segni di effrazione su porte e finestre. Nella mani della donna, inoltre, sono stati trovati capelli che sembrerebbero compatibili con quelli di Chiaranza.

Alla fine l’uomo ha ammesso di aver ucciso la moglie e ha fatto ritrovare, in un orto dietro la loro abitazione, il coltello da caccia usato per il delitto. «Ipotizziamo un movente di natura passionale – ha detto il procuratore Mazzotta – ma credo che nel tempo possa emergere un quadro di soggezione psicologica dell’uomo».

Chiaranza, infatti, non lavorava e gli unici soldi che entravano in casa erano quelli guadagnati da Giuseppina Gentile con il suo lavoro di insegnante di musica alle scuole medie inferiori di Belvedere Spinello e Rocca di Neto, dove era supplente di flauto. Una condizione che potrebbe aver scatenato dissidi nella famigliola degenerati nel fattaccio della notte scorsa.