La 69enne del Gratta e vinci rubato e poi recuperato alla fine ha dovuto lasciare il suo quartiere, Materdei, dove viveva da decenni. La signora, infatti, ha deciso di cambiare aria per far calmare un po’ le acque e anche per evitare la lunga coda di parenti e amici attirati dalla vincita. Ecco insomma com’è finita la vicenda del Gratta e vinci rubato.
Che fine ha fatto il tabaccaio
L’altro protagonista della vicenda invece, parliamo quindi del tabaccaio che aveva tentato la fuga col biglietto vincente della 69enne, è finito in carcere.
Le voci dal quartiere
“Quella povera signora era stata premiata dalla dea bendata e lui se ne è approfittato”, dice uno dei tanti residenti in zona.
“Non meritava che le venisse sottratta la fortuna che le è capitata, chissà, forse dopo anni e anni di malasorte”. Qualcuno, invece, come un giovane pizzaiolo che lavora nella zona, è più comprensivo col tabaccaio: “Cinquecentomila euro sono proprio tanti, è anche possibile che trovandosi tra le mani una vincita simile si possa commettere un’ ‘infamità”.
La storia del Gratta e vinci, dall’inizio
L’episodio risale agli inizi di settembre quando in una tabaccheria di via Materdei, a Napoli, il tabaccaio si impossessò del tagliando vincente acquistato dall’anziana.
Secondo quanto verrà poi ricostruito dagli inquirenti, dopo il furto in tabaccheria (che è di proprietà della sua famiglia) l’uomo fuggì da Napoli e si recò in una banca di Latina dove aprì un conto corrente e mise al sicuro il “gratta e vinci” da mezzo milione di euro (nel frattempo dichiarato però inesigibile).
Poi raggiunse l’aeroporto di Fiumicino con un biglietto aereo acquistato da altri. Lì lo attendeva un volo per Fuerteventura, ma una telefonata ricevuta durante il tragitto gli fece cambiare idea. Così, una volta giunto nello scalo romano, invece che al gate andò alla Polizia di frontiera e denunciò la vittima del furto la quale, a suo dire, lo stava calunniando.
I poliziotti, però, dopo avere contattato i pm napoletani lo denunciarono a piede libero, ma solo per furto pluriaggravato del tagliando. Poco dopo però l’uomo fu bloccato sul tratto casertano dell’A1 dai carabinieri, che gli notificarono un decreto di fermo della procura di Napoli anche per il reato di tentata estorsione: quella ai danni della legittima proprietaria del Gratta e vinci, alla quale aveva chiesto la metà della vincita per avere indietro il tagliando. Dopo due giorni di carcere Scutellaro si è dichiarato pentito del suo gesto ed ha chiesto scusa a tutti, in particolare alla signora. “In quel momento non riusciva a ragionare”, ha spiegato il suo avvocato.