Ponte sullo Stretto, Gresta disse sì: “Sisma come nel 1908? Improbabile”

Pubblicato il 4 Aprile 2012 - 15:26 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Il Ponte sarà costruito per resistere alle massime sollecitazioni previste per l’area”. A dirlo è stato Stefano Gresta, nuovo presidente dell’Ingv, nel 18 ottobre 2003. Le dichiarazioni di Gresta, riportate dal Foglietto della Ricerca, sostengono che il Ponte sullo Stretto si può fare. La giustificazione sarebbe che un terremoto come quello del 1908 ha poche probabilità di ripetersi e che gli effetti dei costanti eventi sismici dell’area, spesso impercettibili ai sensi umani, si vedranno solo tra qualche centinaia di anni

Una giustificazione che da un geofisico però non ci si aspetterebbe. La natura insegna che gli eventi sismici non sono prevedibili, insegnamento che arriva anche dal disastro nucleare di Fukushima dopo il più violento terremoto in Giappone mai registrato, ed il quarto terremoto più violento al mondo. E questo Gresta, geofisico che ha collaborato come esterno all’Istituto di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Catania, dove poi è stato assunto come professore ordinario di Geofisica della Terra solida, dovrebbe saperlo.

Nel workshop del 2003 dal nome “Faglie e attività sismica nell’ arco regionale Calabro – Peloritano”, organizzato a Taormina dall’Ingv, affermò: “Le indagini geologiche e geofisiche eseguite nell’area che dovraà ospitare il Ponte sullo Stretto indicano valori di sollevamento medio di qualche millimetro all’anno. Questo significa che il fenomeno potrebbe diventare rilevante per il Ponte solo tra qualche centinaio di anni, proprio per effetto cumulativo dei lenti sollevamenti”.

A chi gli chiese cosa accadrebbe nel caso in cui si verificasse un evento sismico come quello che nel 1908 rase al suolo la città di Messina, Gresta rispose: “E’ improbabile il ripetersi di un evento sismico come quello del 1908 ma, se dovesse accadere, le deformazioni associate renderebbero impraticabili le altre strutture, come per esempio la viabilità ordinaria, ma il ponte rimarrebbe in piedi”. Insomma i cittadini stiano tranquilli, il Ponte non cadrà. Certo è che se si aspetteranno altri 100 anni anche solo per decidere di costruirlo, decisione politica secondo il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, Gresta forse dovrà rivedere la sua posizione da esperto.