Presunta truffa Groupon: “Risarcimenti subito oppure una class action”

ROMA – E’ cominciato il conto alla rovescia per Groupon, il sito di social shopping al centro di una clamorosa protesta su Facebook organizzata da un gruppo con circa 1.300 iscritti. Merce pagata mai consegnata, rimborsi in ritardo, assistenza clienti praticamente inesistente. Ma oltre alla lamentela, gli irriducibili grouponisti si sono anche rivolti alle associazioni di consumatori. L’obiettivo? Una class action contro il supermarket dei coupon.

“Abbiamo lanciato un ultimatum – spiega Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum, al Corriere della Sera – o entro il 25 gennaio si arriva a un accordo su una conciliazione paritetica a zero costo per gli utenti che assicuri rimborsi in danaro entro 30, massimo 45 giorni, oppure faremo una class action oltre a una denuncia all’Antitrust che è già allertata a seguito del recente esposto dell’ordine dei medici”.

Ecco la lista dei disservizi più frequenti che Adiconsum ha stilato sulla base delle segnalazioni: incertezza sui rimborsi e sui tempi, ritardi nella fornitura di merce o servizi, carenza di assistenza post vendita, mancanza dello standard di qualità che fa sentire i possessori di coupon clienti di serie B. “Groupon, problemi e denunce”, il gruppo nato su Facebook alla guida della campagna anti-Groupon, nel giro di un mese è lievitato da 200 a 1.300 aderenti.

“Depositeremo nei prossimi giorni un esposto all’Antitrust segnalando le pratiche commerciali scorrette poste in essere da Groupalia – spiega Marco Migliardo, avvocato del Movimento Consumatori -, intanto, dal momento che li abbiamo già diffidati, agiremo in via cautelare innanzi al Tribunale di Milano con un’azione inibitoria. Che cos’è? Significa chiedere al giudice di inibire l’uso di alcune clausole di esonero da responsabilità per colpa del partner per garantire agli utenti la restituzione dei soldi”.

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