A Scalea, in provincia di Cosenza, un uomo, guardia giurata di 25 anni, ha ucciso la sua ex compagna, di 31 anni, e poi si è tolto la vita con la stessa arma. La coppia ha una figlia, una bimba di due anni, non erano sposati, e da un po’ di mesi lei aveva deciso di interrompere la relazione. Alla base della scelta, stando a quanto si é appreso, il carattere difficile del giovane e, forse, qualche sua uscita di troppo da solo nelle ore serali. Un sospetto di tradimento che ha progressivamente incrinato il rapporto tra i due fino alla decisione da parte della donna di interromperlo, portando con sé la figlia e tornando a vivere con i genitori.
La dinamica dell’omicidio-suicidio
L’uomo aveva tentato più volte di riallacciare il rapporto, ma lei era ferma nel suo netto rifiuto. Lei stava vivendo un momento positivo grazie alla stabilizzazione del suo lavoro di insegnante e aveva il legittimo desiderio di rifarsi una vita sotto l’aspetto sentimentale. Ma la scorsa notte lui ha atteso la ex compagna sotto casa dei genitori della donna. Con sé il giovane ha portato la sua pistola d’ordinanza, una calibro 9×21. Segno che, presumibilmente, aveva premeditato quanto si accingeva a mettere in atto.
Quindi è rimasto in attesa dell’ex compagna, che aveva trascorso la serata con alcuni amici. Nell’abitazione dei genitori della donna c’era la figlia della coppia. La guardia giurata e la donna, che non è scesa dalla macchina, hanno avuto una discussione. A questo punto la situazione é precipitata. Il giovane ha estratto la pistola ed ha sparato alla ex compagna, uccidendola all’istante. Quindi ha rivolto l’arma contro di sé e si é sparato alla testa. La morte di entrambi é stata istantanea.
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