Guerra a Isis: 4 italiani su 10, sì a intervento in Siria

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Novembre 2015 - 19:19 OLTRE 6 MESI FA
Guerra a Isis: 4 italiani su 10, sì a intervento in Siria

Guerra a Isis: 4 italiani su 10, sì a intervento in Siria (foto di repertorio Ansa)

ROMA – Quattro italiani su 10 sono favorevoli a un intervento (militare) in Siria. Secondo un sondaggio realizzato dall’istituto Piepoli e reso noto su La Stampa, il 36% dei nostri connazionali andrebbe subito al fianco di russi e francesi a combattere l’Isis. Inoltre il 49% degli italiani pensa che Francois Hollande faccia bene a bombardare le postazioni strategiche dei terroristi in Siria.

Spiega Lidia Catalano su La Stampa:

Gli anti interventisti continuano a rappresentare la maggioranza (il 60%) ma la forbice si assottiglia.

E poi la giornalista de La Stampa aggiunge:

Il sondaggio conferma inoltre – se ancora ce ne fosse bisogno – che l’allarme terrorismo sta in cima alle preoccupazioni degli italiani: tra le notizie più discusse negli ultimi giorni svettano infatti le misure di sicurezza eccezionali adottate a Bruxelles e l’assalto terroristico di venerdì scorso all’hotel degli stranieri in Mali.

Durante una recente intervista a Sky Tg 24, Renzi aveva sostanzialmente escluso un intervento italiano in Siria, visto che “l’Italia sta già partecipando a molte missioni internazionali. Si dice andiamo e bombardiamo, ma prima accordiamoci su chi bombardiamo perché la frammentazione in Siria ha portato ad una serie di interventi slegati da una visioni unitaria, bisogna capire prima come esci dal pantano in Siria”.

Del resto, aveva spiegato, “dal punto di vista tecnico, per come funziona la Costituzione, l’Italia può mandare gli aerei in Iraq perché c’è un governo che lo chiede, e non in Siria. Ma al di là degli aspetti costituzionali che sono molto importanti, la riflessione è più ampia: il tema non è per reazione bombardiamo, lavoriamo insieme sull’obiettivo”.

Renzi vuole evitare una situazione come quella della Libia: “Non commettiamo l’errore di intervenire militarmente e andarcene”. Spiega che nell’individuazione di Jihadi John, il boia dell’Isis, “l’Italia ha collaborato con i suoi uomini”. Esclude che l’Italia faccia affari con Paesi che finanziano il terrorismo, come, secondo molti, l’Arabia Saudita, e mette le mani avanti sull’equiparazione di profughi e terroristi.