“Hai vinto alla Lotteria d’Irlanda”. Spende 20mila euro, ma era una truffa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Luglio 2015 - 16:47 OLTRE 6 MESI FA
(foto Ansa)

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ROMA – Cinque mesi fa a quello che era stato il cellulare del padre della signora arriva un sms in cui un fantomatica Lotteria nazionale irlandese comunica la vincita di 1.856.432 euro e invita a mandare una mail per avere altri dettagli. Questo l’incipit della storia raccontata da Giuseppe Guastella del Corriere della Sera. La storia di una signora cinquantatreenne che, credendo di aver vinto alla lotteria, viene convinta a spendere circa 20mila euro per risolvere inesistenti imprevisti per la consegna del premio.

(…) Cinque mesi fa a quello che era stato il cellulare del padre della signora arriva un sms in cui la Lotteria nazionale irlandese comunica la vincita di 1.856.432 euro e invita a mandare una mail per avere altri dettagli, che giungono immediatamente con la certificazione di quella che pare proprio essere una vincita importante, quasi un dono del padre dall’aldilà.
Il premio che le sarà inviato con un assegno bancario assieme ad alcuni gentili omaggi (un pc portatile, un iPhone 6, una t-shirt e un cappellino) saranno contenuti nel pacco numero 0194 che le porterà una società di spedizioni. Attenzione, però, le spese di consegna saranno a suo carico. È il gancio al quale in quel preciso momento è attaccata la catena che la stringerà. La signora contatta con una email lo spedizioniere per sentirsi dire che se vuole il pacco in 24 ore deve versare 820 euro, ne bastano 615,50 per averlo in tre giorni. Invece di farsi prendere dall’ansia, sceglie la seconda soluzione.
Il giorno della consegna l’altisonante Responsabile esecutivo e segretario permanente dell’ufficio del dipartimento delle imposte del commissariato eccetera, eccetera le comunica che la scatola è ferma all’aeroporto londinese di Heathrow e che bisogna versare una tassa di 4.860,50 euro. La donna paga anche questa volta. Il giorno dopo, altro messaggio: ora il blocco è in dogana per questioni di antiriciclaggio, e ci vuole un avvocato. Le danno anche il nome di David Stratfield, il cui studio assicura che la questione si risolverà, ma per la consulenza legale deve sborsare 13.470 euro. Incredibilmente il pagamento viene effettuato.
Tutto ok? Ma per carità. Dopo 48 ore le vengono chiesti 22.277 euro a titolo di deposito cauzionale, ma stia tranquilla che le saranno restituiti fino all’ultimo centesimo. La donna a questo punto non ha più soldi, va in banca a farseli prestare. Gli impiegati si insospettiscono, la fanno ragionare, e quando rinsavisce le basta qualche ricerca su Internet per rendersi conto di essere una delle tante vittime di una truffa che gira da tempo. A marzo presenta querela in Procura. «Sembrano fenomeni di secondo piano – dice l’avvocato Francesca Carangelo che assiste la signora -, ma è necessario che la magistratura presti a essi la dovuta attenzione perché incidono profondamente sulla vita delle persone più deboli».