Hamer non cura il cancro: altri due morti, forse decine

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Aprile 2016 - 10:51 OLTRE 6 MESI FA
Hamer non cura il cancro: altri due morti, forse decine

Hamer non cura il cancro: altri due morti, forse decine

TORINO – Il metodo Hamer non cura il cancro. E ha fatto due morti accertati a Torino negli ultimi tre anni. E forse decine in tutta Italia. Fa discutere il controverso metodo con cui alcuni medici “hameriani” pretendono di curare una malattia insidiosa come il tumore. Si ispirano all’ex medico (venne radiato) tedesco Ryke Geerd Hamer che teorizzò che i tumori, ma anche tutte le malattie, avessero una radice psicologica e che per debellarli definitivamente fosse necessario curare il blocco psicologico. Una teoria interessante, peccato che alcuni medici in Italia, in casi ora accertati, abbiano sconsigliato ai pazienti di curarsi con i metodi tradizionali. Ovvero operazioni chirurgiche o radioterapia in caso di tumori. E quei pazienti sono morti. Ecco cosa dice Repubblica:

Potrebbero essere decine, in tutta Italia, i casi di pazienti oncologici morti per aver rifiutato le cure tradizionali contro il cancro nel nome delle discusse teorie dell’ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer. L’Ordine dei medici di Torino ne è certo: “Solo da noi ci sono stati almeno altri due casi che abbiamo affrontato negli ultimi tre anni, avviando l’indagine disciplinare nei confronti di altrettanti medici. Ora abbiamo aperto una nuova inchiesta chiedendo gli atti alla Procura per verificare la condotta di Germana Durando”.

Il medico omeopata (difesa dall’avvocato Nicola Ciafardo) è infatti accusata di omicidio colposo con l’aggravante della colpa con previsione, per aver curato il cancro alla pelle della sua paziente, Marina L., morta a 53 anni nel settembre del 2014, con sedute psicologiche e rimedi omeopatici. “Un caso riguardava una donna che aveva un cancro al seno e non voleva operarsi – spiega il presidente dell’Ordine torinese, Guido Giustetto – Abbiamo inizialmente aperto un procedimento contro il suo medico di famiglia, che però ha dimostrato di aver fatto il possibile per spiegare alla paziente che avrebbe dovuto affrontare intervento e chemioterapia, rappresentandole i rischi del caso. Quella donna era convinta delle cure hameriane e si era rivolta anche a un odontoiatra che praticava il metodo Hamer, nei confronti del quale invece c’erano gli estremi per una sanzione che è stata poi data dal suo ordine”. “Nel nostro codice deontologico – aggiunge Giustetto – ci sono due norme precise: è vietato al medico prescrivere terapie sulle quali non ci sia adeguata documentazione scientifica, e in ogni caso, oltre alle cure non convenzionali deve prospettare anche quelle ufficiali”. Sulla Nuova medicina germanica, il presidente non ha dubbi: “La terapia hameriana non ha alcuna giustificazione nel ritenere che si possa guarire dal cancro solo risolvendo il problema psicologico. Questo per noi è delirio, ma purtoppo c’è chi ci crede”.