I prof delle medie sono i più anziani e "gira cattedre"

Pubblicato il 28 Novembre 2011 - 19:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 28 NOV – Gli insegnanti della scuola media risultano i piu' anziani (eta' media, oltre 52 anni) e i meno soddisfatti della loro preparazione, oltre a essere coinvolti nel piu' vorticoso giro di cattedre di tutta la scuola italiana: 35 docenti di scuola media su 100 non insegnano l'anno dopo nella stessa scuola, con le prevedibili conseguenze per la continuita' didattica dei loro allievi.

Emerge anche questo dal Rapporto sulla scuola in Italia 2011 della Fondazione Agnelli che verra' presentato domani a Roma alla presenza, tra gli altri, del ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, e di John Elkann, presidente e vicepresidente della Fondazione Agnelli.

L'indagine rivela che la scuola media e' l'anello debole della scuola italiana. Lo suggeriscono le rilevazioni internazionali, secondo le quali gli studenti italiani sono quelli che patiscono la piu' profonda flessione dei propri risultati di apprendimento nel passaggio dalle scuole elementari alla media, come pure la cattiva reputazione che la secondaria di primo grado oggi gode presso l'opinione pubblica, le famiglie e nello stesso mondo della scuola. E lo confermano nuove ricerche realizzate dalla Fondazione Agnelli che mettono in luce come alle scuole medie esplodono in modo drammatico i divari di apprendimento determinati dall'origine socio-culturale degli studenti. Gli effetti di questa profonda crisi della scuola media si ripercuotono in modo preoccupante sul proseguimento degli studi. I divari sociali di apprendimento che nascono alle medie rischiano di compromettere il percorso scolastico, specialmente degli studenti di origine piu' svantaggiata o straniera (la probabilita' di essere in ritardo alle medie per un ragazzo nato all'estero e' quasi 20 volte superiore che per un italiano). Questi divari e ritardi diventano, infatti, irrecuperabili alle superiori, generando la grave piaga dell'abbandono, mettendo a rischio il futuro di troppi ragazzi e, in definitiva – fa notare la Fondazione – privando il Paese di risorse umane preziose in una fase storica cosi' difficile e incerta.

Secondo la Fondazione ridare alla scuola media una missione chiara aggiornando le sua offerta pedagogica e didattica per renderla piu' adatta alle esigenze di allievi preadolescentI e' uno degli obiettivi di politica scolastica fondamentali nel prossimo futuro, a cui dedicare attenzione e investimenti. ''E la prima condizione per realizzarlo – si suggerisce – è approfittare della finestra di opportunita' offerta dal prossimo pensionamento di decine di migliaia di insegnanti delle medie per realizzare un serio e profondo rinnovamento del corpo docente, attraverso soluzioni di reclutamento (chiamata diretta o concorso) orientate in modo specifico alla secondaria di primo grado, che permettano di verificarne l'effettiva preparazione sul piano disciplinare come su quello pedagogico-didattico, quest'ultimo in particolare oggi assai carente''.