I tributaristi: "Il nuovo redditometro può scoprire il 50% degli evasori"

Pubblicato il 11 Novembre 2011 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 11 NOV – Il nuovo redditometro puo' funzionare solo se tutti i redditi vengono compresi nel nucleo familiare e applicato insieme agli studi di settore, puo' far emergere il 50% dell'evasione fiscale. Lo affermano i tributaristi della Lapet che, dopo la presentazione alle categorie del nuovo strumento di lotta all'evasione fiscale da parte delle Entrate, hanno espresso (cosi' come richiesto) le proprie considerazioni. Tra queste, ''abbiamo sollevato il caso dei buoni fruttiferi postali che non sono azioni che lasciano una traccia, per cui occorrera' valutare anche queste situazioni. Ed ancora ci sono redditi che non contemplano il fatto che i figli sono studenti fuorisede'' dice Giuseppe Tricoli, delegato per il settore.

Il redditometro, secondo il presidente Lapet Roberto Falcone, ''e' un metodo che serve per avere un'altra possibilita', oltre agli studi di settore, di agganciare l'evasione fiscale che ha raggiunto vette altissime. Il sistema e' buono e anche attraverso gli studi di settore riteniamo che almeno il 50% degli evasori potrebbe venire fuori''. ''Il nuovo redditometro affiancato agli studi di settore potra' rappresentare in modo piu' attendibile e veritiero la realta' reddituale del contribuente imprenditore, risultando, nel contempo, un efficace strumento di lotta all'evasione per i contribuenti, persone fisiche non esercenti attivita' di lavoro autonomo o impresa'' aggiunge Falcone ritenendo ''prioritaria un'applicazione urgente nei confronti di coloro che non dichiarano redditi, pur possedendo beni che testimoniano un'evidente e spesso rilevante capacita' contributiva''.