Chiese e moschee, ong e ambasciate: chi non paga l’Ici

Pubblicato il 10 Dicembre 2011 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non paga la parrocchia ma neanche la sinagoga o la moschea. Non pagano le associazioni non profit, le ong, le ambasciate, le Fondazioni liriche, i palazzi intestati a Stati esteri. Zero Ici nemmeno per edicole, cappelle nei cimiteri, musei e proprietà di Comuni, Province e Regioni utilizzate a fini istituzionali.

Il popolo del “no-Ici” è piuttosto nutrito e non comprende solo gli edifici della Chiesa che non sono a uso commerciale. Secondo la legge non pagano la tassa sugli immobili le proprietà di enti senza fine di lucro “destinati allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”. Il problema però, per la Chiesa come per gli altri enti, è che è molto difficile verificare quali siano gli immobili che non sono a “uso commerciale”.

Non pagano i luoghi di culto: moschee, parrocchie, sinagoghe e anche l’unico edificio dell’Unione buddista italiana. Per tutti vale l’esenzione dei beni utilizzati a fini “non esclusivamente commerciali”.

Non pagano i circoli ricreativi che fanno capo a organizzazioni non a fine di lucro. Per esempio i 5.500 circoli e sodalizi Arci.

Esenti anche Ong e onlus, perlomeno per quelle che utilizzano come sedi e comunque non a fini di lucro.

Le cliniche private pagano l’Ici. Gli enti non commerciali convenzionati con la sanità pubblica, come alcune istituzioni religiose o le Onlus, no. Niente Ici anche per le scuole private che fanno capo a enti non a fine di lucro indipendentemente dal livello delle loro rette.

L’Ici invece la pagano i partiti politici e i sindacati.