ROMA – Ignazio Marino ha accostato il Movimento 5 stelle a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, indagati nell’inchiesta di Mafia Capitale a Roma. Per questo motivo è stato rinviato a giudizio con l’accusa di diffamazione e il 24 gennaio 2018 dovrà comparire davanti al giudice.
La vicenda si apre il 21 gennaio 2015, quando l’ex sindaco di Roma Marino pronunciò queste parole riferendosi al Movimento 5 stelle:
“Quelle del Movimento Cinque Stelle sono le stesse richieste che facevano il signor Carminati e il signor Buzzi che ora sono in carcere per associazione mafiosa. Il Movimento Cinque Stelle, sperando di raccogliere maggiore consenso, fa le stesse richieste della mafia, cioè che gli onesti vadano a casa”.
Gli attivisti di M5s, dal canto loro, hanno deciso di sporgere querela per diffamazione. Nel febbraio 2016 il pm ha chiesto l’archiviazione di Ignazio Marino, ma il gip Cinzia Parasporo ha ordinato di procedere l’imputazione coatta, ritenendo che non sussistessero i presupposti per archiviare la vicenda.
Il 26 gennaio si scrive il nuovo capitolo per la vicenda dell’ex sindaco di Roma, ora nelle mani della M5s Virginia Raggi, con il gup Alessandra Boffi che ha ordinato il rinvio a giudizio per diffamazione e fissato il processo davanti al giudice monocratico per il prossimo 24 gennaio 2018.