Igor il russo, chiesta la conferma dell’ergastolo. “E’ un feroce carnefice”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2020 - 16:17 OLTRE 6 MESI FA
Igor il russo, chiesta la conferma dell'ergastolo. "E' un feroce carnefice"

Igor il russo, chiesta la conferma dell’ergastolo. “E’ un feroce carnefice” (Foto Ansa)

ROMA – Igor il russo, chiesta la conferma dell’ergastolo. Il Procuratore: “E’ un feroce carnefice. Fate spegnere lentamente il suo ghigno con decenni di carcere”.

“Abbiamo visto ghignanti sorrisi sparire al cospetto del tunnel carcerario dal volto di tanti analoghi e feroci assassini. Fatalmente accadrà anche per costui che mai, dico mai, ha speso mezza parola di rimorso per quanto fatto e di rispetto per le persone del tutto incolpevoli verso le quali si è autopromosso feroce carnefice”.

E’ un passaggio della requisitoria del sostituto pg Valter Giovannini, che ha chiesto alla Corte di assise di appello di Bologna la conferma dell’ergastolo per Norbert Feher alias ‘Igor il russo’, accusato degli omicidi del barista Davide Fabbri e del volontario Valerio Verri e del tentato omicidio dell’agente provinciale Marco Ravaglia, tra l’1 e l’8 aprile 2017.

Il processo si tiene nell’aula Bachelet della Corte, con l’imputato in videocollegamento dalla Spagna, dove venne arrestato a dicembre 2017 dopo 8 mesi di latitanza.

“Fate spegnere lentamente, applicando la legge, quel ghigno nei prossimi lunghi decenni che Igor passera’ in carcere”. ha aggiunto il pg.

“Tra i criteri di valutazione della personalità e quindi per adeguare la pena – ha detto ancora il pg – rientra obbligatoriamente il comportamento ‘post delictum’. Ebbene, fuggito dalla Spagna costui cosa fa? Rapina e poi ammazza a sangue freddo altre tre persone”.

Igor, infatti, prima di essere arrestato, assassinò due agenti della Guardia Civil e un allevatore, nella zona di Teruel, in Aragona. In precedenza aveva tentato di uccidere altre due persone.

Giovannini ha poi mostrato foto del processo spagnolo, dove il killer serbo sorride e con le dita fa il segno della vittoria “Dalle aule di giustizia spagnole – ha detto – ci sono giunte immagini che lo vedono con una mimica facciale tra il sorriso e il ghigno. Complessivamente compiaciuto di essere al centro di tanto interesse mediatico. Ma poi, i riflettori, già più flebili oggi, si spegneranno definitivamente. E rimarranno solo i decenni e decenni di pena da espiare”.

Nell’aula di Bologna è presente Ravaglia, che venne ferito nell’agguato di Portomaggiore dell’8 aprile, mentre non ci sono i familiari di Verri, rappresentati dall’avvocato Fabio Anselmo, né del barista di Budrio Fabbri, assistiti dall’avvocato Giorgio Bacchelli. Feher è difeso dall’avvocato Luca Belluomini, che nell’atto di appello ha chiesto la perizia psichiatrica.

L’udienza, in programma alle 9.30, è iniziata alle 14 per un problema con il collegamento con La Coruna. La sentenza potrebbe arrivare nel pomeriggio o domani. (Fonte Ansa).