Il lato nascosto del milleproroghe, spunta un condono edilizio

Pubblicato il 26 Gennaio 2011 - 21:14 OLTRE 6 MESI FA

Un emendamento nascosto nel decreto milleproroghe riapre il condono edilizio. Il testo, firmato da 17 senatori del centrodestra, dà la possibilità di presentare fino al 31 dicembre 2011 una domanda di sanatoria per gli abusi edilizi.

Formalmente il provvedimento è limitato alle irregolarità commesse entro il 31 marzo 2003, l’anno dell’ultimo condono, ma non è difficile immaginare che ci sarà chi cercherà di presentare abusi recenti – o meglio ancora da realizzare nei prossimi mesi – come episodi precedenti al 2003.

“Un Pdl senza vergogna butta nel calderone del milleproroghe una norma indecente e irresponsabile: con poche righe si riaprono i  termini dell’ultimo condono edilizio, dando il via al definitivo sacco del territorio italiano ed estendono la sanatoria ai beni ambientali e paesistici esclusi nel 2003”, hanno commentato i senatori Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.

“Evidentemente i senatori del Pdl non vogliono che la parabola del berlusconismo si concluda senza aver fatto l’ennesimo regalo ai furbi e alla criminalità che, specie al meridione, ha fatto scempio del paesaggio e dell’urbanistica del nostro paese”.

Per misurare l’effetto di una riapertura dei termini del condono basta pensare che la sanatoria del 2003 ha prodotto, secondo i dati forniti da Legambiente,  40 mila nuove case illegali. Stesso copione nel 1994, l’epoca del condono  Berlusconi-Radice: furono realizzati 83 mila edifici fuorilegge (contro i 58 mila del 1993 e i  59 mila del 1995).

Anche la recente crisi non sembra compromettere le fortune dell’economia illegale. Secondo le stime Cresme Consulting, mentre il settore legale delle costruzioni ha vissuto un sostanzioso calo delle abitazioni ultimate (dalle 316 mila del 2008 alle 280 mila del 2009), la parte illegale ha visto una diminuzione di sole mille abitazioni, passando dalle 28 mila abitazioni abusive del 2008 alle 27mila del 2009.