TARANTO, 2 DIC – ''Gli elementi istruttori'' raccolti sul presunto sequestro di persona di Sarah Scazzi da parte di Cosima e Sabrina prima che la ragazzina venisse uccisa ''consentono di ritenere'' che il fatto si sia verificato ''con probabilita' sostanzialmente coincidente con la certezza'', e che quindi non si tratti di un sogno come ha raccontato, ritrattando la prima versione, il fioraio Giovanni Buccolieri. Lo scrivono i giudici del Tribunale del Riesame di Taranto nell'ordinanza con la quale ha confermato il carcere per Cosima Serrano e Sabrina Misseri contestando loro anche il reato di sequestro di persona, come richiesto dalla Procura.
''Per il contenuto e il tono (a giudicare dai gesti e dal contegno tenuto dalla Serrano) l'ordine rivolto da quest'ultima indagata alla nipote – spiegano i giudici riferendosi all'intimazione di Cosima a Sarah in strada di salire in auto – risulta senz'altro idoneo ad incidere sulla liberta' della vittima di determinarsi e agire secondo la propria autonoma e indipendente volonta'''. In definitiva ''il comportamento, cosi' duro e deciso, della Serrano era in astratto, ed e' stato in concreto, idoneo ad esercitare una costrizione sulla vittima, sopprimendo la sua liberta' di autodeterminazione''.