Il sindaco di Sedriano non celebra i matrimoni civili: “Obiezione di coscienza”

Pubblicato il 24 Ottobre 2009 - 14:21 OLTRE 6 MESI FA

No ai matrimoni civili. A Sedriano, paese di 11mila abitanti vicino a Magenta, il sindaco ha fatto «obiezione di coscienza». Al­fredo Celeste, 56 anni, insegnante di religione eletto nel giugno scorso nelle file del Pdl, ha deciso di non unire mai nessuno in matrimonio durante il suo mandato. A far­lo ci penserà il consigliere de­legato alle pubbliche relazio­ni, Antonella Pigliafreddo, op­pure uno degli altri membri dell’assise. Il motivo della scelta è la sua fede cattolica.

«Io insegno religione — spiega Celeste —. Non posso dare certi insegnamenti in classe e poi non applicarli nel­la vita. Per me il matrimonio è quello davanti a Dio. Inoltre, per i cittadini non cambia niente, le nozze sono celebrate da un altro membro dell’amministrazione». La decisione del sindaco finora non ha creato proteste. Le due coppie che si sono sposa­te in questi mesi non hanno fatto obiezioni. D’altronde, non è neppure necessario che sia un amministratore a celebrare il rito civile. La leg­ge dice che chiunque può far­lo, anche un parente o un ami­co della coppia, basta che sia­no maggiorenni.

«Il rito civi­le è comunque un’unione d’amore, non ne metto in dubbio il significato, ma è una questione di coerenza. Io non rinuncio alle mie convin­zioni», sottolinea il sindaco, sposato e con una figlia. Sulla sua «obiezione di coscienza», la curia di Milano preferisce non esprimersi. Per il parro­co don Luigi Brigatti «è una scelta della sua coscienza e co­me tale va rispettata, che la si condivida o meno. L’impor­tante è che il rito civile sia co­munque garantito».