Ilva, operaio cade dal ponteggio, l’ascensore è rotto: recuperato dopo due ore

Pubblicato il 7 Maggio 2013 - 12:39 OLTRE 6 MESI FA
Lo stabilimento Ilva di Taranto (Foto Lapresse)

TARANTO – Incidente sul lavoro all’Ilva di Taranto. L’operaio Benedetto Montemurro, 35 anni, è caduto da un ponteggio all’interno dell’Acciaieria 1. E’ stato recuperato dai vigili del fuoco dopo più di due ore e mezza perché il punto in cui è caduto era accessibile solo con l’ascensore, fuori servizio.

L’operaio stava facendo dei lavori di saldatura su un ponteggio sopra un convertitore quando è caduto da circa tre metri di altezza, finendo nel piano di colata. L’uomo è stato fatto uscire direttamente dalla bocca del convertitore. Ai colleghi ha detto che avvertiva dolore alle spalle, alle braccia e una caviglia.

Proprio per protestare per l’incidente a Montemurro le segreterie provinciali Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno indetto uno sciopero dalle 11 del 7 maggio alle 7 del giorno dopo. Nel pomeriggio , intanto, i sindacati incontreranno i responsabili aziendali. ”Dovranno spiegarci cosa è accaduto, ha detto Vincenzo Castronuovo, della Fim Cisl, perché non è possibile che un lavoratore vittima di un infortunio resti tutto quel tempo a terra, isolato, prima di essere tratto in salvo”.

”Consideriamo di estrema gravità quanto accaduto nelle operazioni di primo soccorso”, è l’accusa unanime delle segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm. ”Ci riferiamo in particolar modo alla mancanza di un piano di evacuazione, che l’azienda è obbligata a mettere in atto, in particolar modo nelle operazioni di manutenzione impianti. La mancanza di quanto denunciato ha ritardato, di circa 2 ore e mezzo, le operazioni di salvataggio dello stesso lavoratore, dall’interno del convertitore”.

Quanto accaduto, attaccano le organizzazioni sindacali, ”conferma un atteggiamento dell’azienda di totale sottovalutazione, rispetto al tema della sicurezza. In una fase così delicata e importante, nonostante gli infortuni mortali degli ultimi mesi e il pressante impegno di Fim, Fiom e Uilm, delle Rsu e delle Rls, conclude il comunicato, ancora oggi l’Ilva continua a non fornire le risposte che i lavoratori attendono”.